Il calciomercato ha aperto ufficialmente appena 24 giorni fa, ma alcuni affari erano stati delineati prima del primo luglio. Come ad esempio l’arrivo di Mike Maignan al Milan.
In questo lasso è già possibile stilare una classifica di chi ha speso di più. Chi meno. Chi ancora non ha messo a segno neppure un colpo. E anche come gli acquisti abbiano modificato il valore della rosa del club.
Il Milan ad esempio è il club, in Italia, che ha speso di più: 60 milioni di euro. Soldi investiti da Maldini e Massara per gli arrivi di Mike Maignan dal Lille, di Olivier Giroud dal Chelsea, Foidé Ballo-Touré dal Monaco. Senza dimenticare i ritorni (compresi i riscatti) alla corte di Stefano Pioli di Fikayo Tomori, Sandro Tonali e il nuovo prestito di Brahim Diaz. Rimanendo a Milano i cugini nerazzurri sono in Serie A il club che più ha incassato: 60 milioni per la cessione di Hakimi al PSG.

Paradosso Milan: si spende, ma la rosa perde valore
Eppure nonostante il Milan sia il club che abbia speso di più in questo mercato il club di via Aldo Rossi il valore della rosa è nettamente sceso. Al contrario invece di quanto successo all’Inter che nonostante abbia ceduto un giocatore come Hakimi, il valore della rosa è aumentato.
Il Milan, a fine della scorsa stagione, aveva una rosa il cui valore si attestava, secondo Transfertmakt, a 508,88 milioni di euro. Il valore di quella nerazzurra era di 618,30 milioni di euro. Oggi quella rossonera è del 12.4% ovvero 445,90 milioni di euro, mentre quella di Simone Inzaghi è aumentata del 7.5% arrivando a 664,95 milioni. Il motivo di questa perdita del valore economico è da registrare anche negli addii, a parametro zero, di Gigio Donnarumma, passato al PSG, e di Hakan Calhanoglu passato proprio all’Inter.
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