Silvio Berlusconi è tornato a parlare. Per l’ex presidente del Milan gli ultimi mesi sono stati decisamente complicati. Il leader di Forza Italia ha passato diverse settimane all’Ospedale San Raffaele di Milano. Il Cavaliere era stato ricoverato il 5 aprile scorso a causa di un’infezione polmonare. Il problema era nel quadro di una leucemia mielomonocitica cronica. Dopo 45 giorni passati all’interno della struttura ospedaliera, Berlusconi è uscito il 19 maggio scorso. E ora è già tornato alle sue tante attività, dal calcio alla politica. L’ex patron rossonero ha parlato in un’intervista rilasciata a Il Giornale, toccando diversi temi. Berlusconi ha raccontato le sensazioni dei giorni più difficili: “Paura sinceramente no. Nessuna sfida mi ha mai fatto paura. Ho sofferto molto, quello sì, ma ho sempre avuto fiducia nell’aiuto di Dio, nelle capacità del personale medico e sanitario che mi ha assistito e anche nella tenuta del mio corpo”.
Il proprietario del Monza ha ricevuto il sostegno di molti, dalla famiglia, agli amici, ai colleghi. Le sue parole: “Come in altri casi in passato, ho sentito attorno a me l’affetto di molte persone, ho ricevuto gli auguri di molti amici e anche di avversari politici, ai quali sono particolarmente grato. Ho avvertito l’abbraccio forte di molti italiani, anche sconosciuti”. E soprattutto c’è stata una persona sempre al suo fianco: “Ma questa volta c’è stata una cosa in più: la dedizione assoluta, la dolcezza e l’attenzione continua con cui mia moglie Marta mi è stata vicina in ogni momento. Lei, i miei figli, mio fratello, mi hanno fatto sentire ogni giorno la bellezza dell’amore che può dare una famiglia. In questo mi considero un uomo davvero fortunato”.
Berlusconi comunque non si è mai fermato: “Non ho mai smesso di lavorare, neanche dalla terapia intensiva, in costante contatto coi miei collaboratori, i dirigenti e parlamentari di Forza Italia. C’erano da preparare le elezioni amministrative, e, alla luce dei risultati, devo dire che sono molto soddisfatto del lavoro fatto”. Sul piano politico, ha proseguito: “Naturalmente è stato solo l’inizio. Ma certo, alle condizioni date, non si poteva fare di più. Il percorso è quello giusto, sul piano della riduzione della pressione fiscale, dell’aumento delle pensioni più basse, della riforma della giustizia, delle infrastrutture, a cominciare dalle grandi opere come il Ponte sullo Stretto. Tutte cose che in campagna elettorale avevo indicato come indispensabili e che il governo Meloni sta realizzando”.