In una lettera inviata al presidente della Figc Gravina e per conoscenza al Presidente della Lega Serie A Dal Pino il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha domandato di rendere realtà quello che sarebbe un sogno per molti patiti del calcio, ovvero la trasmissione in chiaro delle partite che da sabato al 3 aprile saranno effettuate esclusivamente a porte chiuse per l’allarme Coronavirus.
LA LETTERA – Questo il testo della missiva. “Caro Presidente, nell’attuale fase di emergenza sanitaria, dalla quale il Paese uscirà, ne sono certo, più forte e unito di prima, lo sport, come molti altri settori della vita sociale e culturale, sta subendo inevitabili conseguenze. Il mondo del calcio, per la passione che suscita e la grande rilevanza che lo contraddistingue, anche in proiezione estera, è certamente tra i settori più esposti. Superata la fase di primo confronto sulle soluzioni volte a fronteggiare al meglio l’emergenza ed essendosi chiarito, al netto di comprensibili diverse sensibilità, il quadro delle misure vigenti nelle prossime settimane, ritengo opportuno sottolineare la vocazione più autentica dello sport, e quindi del calcio, e cioè quella di unire e consentire a tutti di godere uno spettacolo emozionante, senza ansie, né paure. È con questo spirito che Le chiedo, in questa delicata contingenza, di verificare se favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva di imminenti competizioni calcistiche di cui si prevede la disputa a porte chiuse. Ciò costituirebbe, io credo, un bellissimo segnale verso tutti gli italiani, ma anche un modo per limitare i disagi associati alle misure di contenimento in essere e, addirittura, di cooperare attivamente al raggiungimento delle loro stesse finalità. Confido nella Sua azione di impulso e nella disponibilità di tutti gli attori coinvolti a volersi confrontare e rendersi protagonisti di un grande messaggio all’Italia e all’Europa”.
Si attende la replica soprattutto di Sky che detiene i diritti.
