Ci siamo. È arrivato il momento di conoscere il nuovo centrocampista del Milan. Tra pochi minuti Samuele Ricci parlerà per la prima volta come giocatore rossonero. Qui su ilMilanista.it potrete seguire il live testuale:
È il momento migliore della mia carriera. Il Torino mi ha dato tanto. Però adesso penso di aver fatto una scelta e un passo importante, sono al Milan che vanta una grandissima storia e ha grandissimo prestigio a livello mondiale. Sono qua per ripagare la fiducia che mi è stata data e farò del mio meglio per questo.
Impatto con il mister super positivo. Uno tra i più vincenti. Lui sempre molto solare come siamo sempre noi toscani, ha sempre la battuta pronta. Avevo parlato con Gabbia che mi aveva spiegato tutte le vicende e mi aveva parlato benissimo del Milan. Appena arrivato ho notato che sembra un’unica grande famiglia, dove tutti remano in un’unica direzione per farci rendere al meglio e farci stare bene.
Nella carriera di un giocatore si è spesso accostati a grandi club quando si fa bene, finché sono voci fanno piacere ma non devono destabilizzare, ma in questo caso dal momento che è diventata realtà quasi non ci credevo. Sembra banale dirlo ma non ho esitato neanche per un secondo a scegliere il Milan. Curiosità maggiore nel compagno da conoscere al Milan? Forse Leao, lo vedi da avversario e si vede che ha qualcosa in più rispetto agli altri, conoscendolo di persona un ragazzo tranquillissimo, un bravissimo ragazzo.
Non abbiamo ancora discusso del ruolo col mister. La posizione in cui mi trovo più a mio agio è quella del mediano in un centrocampo a 3. Ma se mi verrà chiesto di fare altri ruoli non ci sono problemi. Se mi verrà chiesto di fare il terzino allora farò il terzino.
Il numero 4? Sicuramente è un numero impegnativo, soprattutto in una squadra così. È un numero che hanno vestito tanti campioni, per quanto mi riguarda è un numero che mi rispecchia, è quello che sono io, per come mi comporto e per il mio modo di essere. È un numero impegnativo però farò il massimo per dimostrare di essere all’altezza, ci tengo molto. Sui gol e su Reijnders? Io e Tijjani abbiamo caratteristiche molto differenti, si può dire che ha fatto un grandissimo campionato, è considerato tra i centrocampisti più forti al mondo, però io sono io e non mi piace fare paragoni. Magari non potrò fare 10 gol però sono qui per dare anche altro alla squadra.
Penso che il Milan nella mia carriera con l’Azzurro potrà essere fondamentale. È il posto giusto per migliorarsi, per crescere. So delle difficoltà a cui andrò incontro, avendo fatto un grosso passo in avanti vai ad allenarti con giocatori molto forti e quindi si alza la competizione. Fa parte della carriera calcistica. Mi sono già sentito con mister Gattuso, abbiamo avuto una chiacchierata veloce al telefono: mi ha fatto molto piacere.
Si può giocare senza mediano? Per adesso ho sempre giocato lì. Poi ho fatto anche altri ruoli. Preferisco il possesso e toccare più palloni possibili. Da quello che ero a Empoli a quello che sono stato al Torino penso di essere migliorato molto in fase di non possesso. Devo imparare altre cose in fase difensiva e penso che Allegri mi darà una mano, è un maestro in questo.
Modric futuro compagno di squadra? Se me l’avessero detto qualche anno fa avrei detto impossibile. Mi confronterò con uno dei centrocampisti più forti al mondo, sarà importante imparare tante cose da lui, in campo e fuori. Dovrò essere come una spugna, assorbire tutto quello che mi potrà essere utile per la mia carriera. Ma da lui come anche dagli altri compagni.
Il gioco sotto pressione è una caratteristica che mi riesce un po’ meglio; mi piace tenere palla, ma non troppo. Da mediano devi fare meno tocchi possibile, e soprattutto cercare di guardare prima la giocata come mi ha detto ieri il Direttore. Uno può essere lento di gambe ma se è veloce di testa può sopperire.
Mi hanno chiamato tantissime persone, è il passo più importante della mia carriera. Tutte persone che mi vogliono bene e che hanno cercato di starmi vicino anche in questo. A Torino devo dire che fin da subito ho sentito la cosa che mi ha fatto molto piacere, l’amore da parte di tutti i tifosi, un amore che mi ha accompagnato in questi tre anni. È una società con una storia molto importante, se sono qua è grazie anche a tutti loro. Posso solo che ringraziare e avere bei ricordi di Torino.
Cosa mi ha colpito di Allegri? La cosa che ho avvertito, da parte del mister e dei giocatori, oltre ad un grande entusiasmo è che ci siamo allenati veramente forte e con grande competizione. È una cosa fondamentale all’interno di una squadra. Ci sono buoni sentori per la stagione, faremo del nostro meglio.
Gli obiettivi a lungo termine? Ho sempre cercato, all’interno della mia carriera, di progredire step by step, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Questo è un punto di partenza, voglio fare bene qua, cercare di dare il massimo qua per tutti i tifosi. Io in primis, ma anche gli altri compagni, bisogna meritarsi l’entusiasmo dei tifosi dopo stagioni di alti e bassi. Penso che qua sia il posto giusto per tornare al vertice, l’ambizione è la parola migliore, quella presente.
Gli obiettivi a lungo termine? Ho sempre cercato, all’interno della mia carriera, di progredire step by step, senza mai fare il passo più lungo della gamba. Questo è un punto di partenza, voglio fare bene qua, cercare di dare il massimo qua per tutti i tifosi. Io in primis, ma anche gli altri compagni, bisogna meritarsi l’entusiasmo dei tifosi dopo stagioni di alti e bassi. Penso che qua sia il posto giusto per tornare al vertice, l’ambizione è la parola migliore, quella presente.
Gattuso non mi ha parlato del Milan, è stata una chiacchierata velocissima. Buscè invece l’ho sentito ieri, ho letto le sue parole su di me. Lo ringrazio molto, mi ha fatto crescere tanto. Quello che ha detto fa parte del mio modo di essere: quello che mi veniva detto dal mister sapevo che non era per cazziarmi ma per farmi crescere. È un aspetto fondamentale, prendere il meglio di quello che ti viene detto per migliorarsi.
Le rivali del Milan in campionato? Le dirette rivali le sai anche tu. Ho parlato di ambizione perché l’ho notata fin da subito; è una cosa che mi appartiene, quella di migliorarmi e di arrivare più in alto possibile. E appartiene anche al Milan, mi ci sono riconosciuto subito. L’obiettivo principale è quello di tornare in Europa, per il resto la cosa migliore sia quella di pensare giorno dopo giorno, ce l’ha detto anche il mister; poi alla fine dell’anno vedremo.
Parlato di Inter con Di Marco e Bastoni? No, sinceramente no. Non ho mai parlato con Dimarco e Bastoni. Ho un bellissimo rapporto in Nazionale ma non abbiamo mai parlato di Inter.
La verticalità? Sì, mister Andreazzoli non sbaglia mai. È una caratteristiche che devo migliorare molto, è fondamentale per i centrocampisti. Il passaggio in verticale ti fa fare la differenza; ci sto lavorando come sto lavorando anche su tantissimi altri aspetti.