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Junior ha raccontato della sua esperienza al Milan, ma anche del suo intero percorso da calciatore ai microfoni de Gli Autogol. Ospite del canale Twitch, si è lasciato andare ad importanti dichiarazioni.
Come nasce la passione del calcio: “Giocavo in un campetto sopra casa in Brasile. A volte facevamo a lotta da bambini per vedere chi era più bravo a fare Ronaldo il fenomeno”.
Quando è arrivato in Italia: “Arrivato in Italia ho iniziato un lavoro di consegne e l’azienda per cui lavoravo aveva una squadra di calcio: facevamo tornei CSI e UISP. Era bello e mi divertivo molto. Il fine settimana andare a divertirsi con gli amici era il massimo. Correvo e facevo gol”.
La carriera da dilettante: “Non ho mai guardato troppo al futuro: mi sono sempre concentrato categoria per categoria. Poi quando ho fatto il salto dalla D alla B, ho capito che potevo riuscire ad arrivare in alto. In Eccellenza e in Serie D ci sono i campi pessimi e non c’è il Var, ti possono menare senza problemi”.
La chiamata di Maldini: “Un sogno che si è realizzato! Il Milan è tra le squadre più grandi al mondo. Un’emozione unica dopo il percorso duro che ho compiuto. Non è stata una trattativa facile ma quando il mio agente mi ha detto che c’era questa opportunità, sono rimasto stupido e molto felice”.
I più stravaganti dello spogliatoio rossonero: “Credo che sono i ragazzi spagnoli che fanno un po’ di casino: Castillejo, Theo Hernandez e Brahim Diaz. Se dico che la musica più brutta la mette il mister, non mi fa più giocare: ascolta musica italiana e un po’ troppo romantica. Florenzi è ancora peggio ma mette la musica soltanto quando vanno via tutti”.
Chi vince la finale di Champions: “Secondo me per il percorso che ha fatto il Real Madrid, vincono loro. Poi in una partita secca è sempre imprevedibile…”
Ibrahimovic: “Una volta mi ha dato un calcio sul viso. Ieri contro l’Atalanta era troppo carico prima della partita. La prima volta che l’ho visto a Milanello stavamo mangiando insieme e lui mi chiede “Tu non parli?” e poi mi ha detto “Bravo, bravo perché tu lavori e basta”. La voglia che ha a 40 anni è un qualcosa di impressionante. Con chi lavora e si impegna è bravissimo e gentile, cerca sempre di aiutare tutti”.
Sul gol contro l’Atletico: “Quello era un momento di difficoltà per la squadra, io stavo rientrando dall’infortunio. Segnare è stata en’emozione veramente grande e un sollievo”.
Sulla partita più emozionante: “Ce ne sono state un bel po’: per come abbiamo vinto dico sicuramente con la Lazio e con la Fiorentina. Ma la verità, ieri quando ha segnato Theo Hernandez mi sono emozionato tantissimo. Ci manca davvero poco per vincere: sarebbe davvero un pezzo di storia in una squadra come il Milan, una cosa unica”.
La partita di ieri contro l’Atalanta: “Ero molto concentrato e sono entrato tranquillo ma con tanta voglia. Quando siamo arrivati allo stadio, i tifosi ci hanno dato una carica immensa”.
I giocatori più forti incontrati: “Il più forte con cui ho giocato è Zlatan. Contro, secondo me, è stato Cristiano Ronaldo”.