Giroud: "Ibra ci aiuta a livello mentale, Leao può fare di più"

Giroud: “Ibra ci aiuta a livello mentale, Leao può fare di più”

Il centravanti del Milan ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui ha parlato di Ibra, Leao, Maignan, mercato e di derby

Olivier Giroud ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il francese ha toccato tanti argomenti, dagli uomini chiave del Milan ai derby persi fino ai nomi del calciomercato.
Su Ibrahimovic: “Lui è il link tra RedBird e la squadra, ci connette con la proprietà senza sovrapporsi al lavoro di Pioli. E’ qui per aiutarci, soprattutto sull’approccio mentale e le motivazioni. Parla con noi e ci supporta. Dice: “Se vincete voi, vinco anche io”. Se dà consigli? Certo. Mi incoraggia sempre, mi parla prima e durante le partite, all’intervallo. Vuole che io prenda la parola, che aiuti i miei compagni: Zlatan sa che questo è un gruppo giovane, che ha bisogno di esperienza, di giocatori che parlino e diano l’esempio. Mi vuole più leader”.

I derby persi nel 2023: “Brucia. Il derby deve bruciare qui, sul petto. Ibrahimovic serve anche per questo, per far capire ai più giovani che il derby è una partita particolare, deve venire dal cuore e dall’anima. Siamo sulla buona strada, anche se mancano ancora troppe partite”.
Su Maignan: “Mike sta bene, è forte. Quello che è successo a Udine è alle spalle, ma non deve più esistere, nella vita come in un campo di calcio, dove tutti dobbiamo dare il buon esempio”.

Su Leao: “Ci sono molte aspettative su di lui. Rafa sa che deve essere ancora più esigente con sé stesso, conosce il suo valore. Da compagno, posso dire che uno come lui è decisivo anche quando non segna. In una squadra contano degli aspetti che magari non saltano subito agli occhi. Noi sappiamo che Rafa può fare di più e lo sosteniamo: può salire a un livello molto alto. Gli serve continuità. E qualche gol in più”.
I nomi del mercato: “Sesko? Lo seguo da 2-3 anni, è ancora giovane, può migliorare molto. Zirkzee è bravo ma non bisogna mettergli pressione. L’arrivo di un giovane in estate? Non sarebbe affatto un problema, perché non temo la concorrenza. Per me è sempre stata uno stimolo per fare ancora di più, ne ho bisogno”.

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