MILANO – La Gazzetta dello Sport, in seguito alle oscillazioni di San Siro, ha intervistato il Professor Cigada del Politecnico di Milano. capo della squadra che si occupa delle oscillazioni di San Siro. La sua spiegazione alla luce dei recenti fatti:
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“San Siro trema? Meno male che lo fa: è naturale in strutture simili. Sarebbe pericoloso il contrario. C’è stato un effetto psicosi dopo la caduta del ponte Morandi. Ma chi viene allo stadio da tanti anni sa che le oscillazioni non sono una novità. E non sono cambiate: le condizioni di sicurezza sono rimaste identiche a 13 anni fa, vale a dire da quando è iniziato questo percorso. Monitoriamo San Siro come se fosse una persona, quello che facciamo è paragonabile a un holter che registra sempre il battito cardiaco. Per le vibrazioni, usiamo 48 sensori sparsi per lo stadio. Poi ne abbiamo altri 20 che controllano la salute del calcestruzzo. E infine ulteriori 22 sistemati sulle 11 travi. Non scappa nulla: anche il minimo cigolio è registrato. Se c’è una scossa di terremoto a 300 chilometri da qui, noi lo sappiamo. Sul futuro nessun esperto è disposto a fare promesse ma sul presente le dico: San Siro è strasicuro e soprattutto se lo scenario dovesse mutare lo sapremmo all’istante. Credo che non ci sia garanzia migliore per il pubblico”.
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