MILANO – Domani il Milan incontrerà a Nyon i vertici dell’UEFA per parlare della sentenza della Camera giudicante sulle violazione del Fair Play Finanziario per il triennio 2014-2017.
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Dai corridoi di Casa Milan filtra voce che “l’incontro non sarà risolutivo”. L’intento è quello di spostare la deadline del pareggio di bilancio al 2023: due anni secondo quanto previsto dalla sentenza. Per questo motivo Gazidis oggi incontrerà l’Eca, l’associazione dei club europei, dove spera di trovare alleati contro la rigidità del Fair Play Finanziario. Anche perché il fondo Elliott ha i capitali per investire ma è fermato, sottolinea “Il Giornale”, dalle norme. Tra l’altro il vicesegretario generale della Fifa, Zvonimir Boban, nei giorni scorsi ha criticato aspramente il FFP. Senza però produrre effetti, visto che il quotidiano teutonico Bild vorrebbe pene più severe: possibilità di spesa ancora più limitate e aumentando il peso in bilancio dei costi per i cartellini dei calciatori. C’è da dire che club come Roma e Inter sono stati precedentemente giudicati con la stessa metodologia: il club di Pallotta ne è uscito la scorsa estate, mentre quello Zhang lo farà a luglio se produrrà plusvalenze per 40 milioni senza sfondare il tetto massimo di perdite di 30 milioni negli ultimi tre anni, a parte le spese «strutturali» destinate a impianti di proprietà e settore giovanile. Intanto, Scaroni ha deciso: ecco il colpo da 40 milioni > CLICCA QUI