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Le parole di Cristian Brocchi a Sky:
L’ATTEGGIAMENTO – “No la squadra non l’ha trovato. Oggi c’è stato un passo indietro. La squadra si è disunita e invece di lavorare come gruppo si sono disuniti lavorando singolarmente. Poi dai modo agli altri di prendere coraggio e fai fatica”.
I CAMBI – “Mauri ha fatto una buona partita, mancava poco e ho provato a dare brillantezza davanti. Luiz Adriano è bravo nella profondità e infatti ha aiutato. La punizione finale ci ha penalizzato, in ogni caso la voglia era di essere pericolosi”.
AMAREGGIATO – “Lo sono per la situazione che si crea. Vorrei vedere in campo più cattiveria e unione da parte dei miei giocatori. Mi prendo le responsabilità della situazione. Cercherò di mettere il mio carattere al servizio della squadra perché devono mettere qualcosa di più”.
LA FINALE – “Non conta solo quella e non è l’unico obiettivo della squadra. Le parole però devono corrispondere ai fatti sul campo. Dobbiamo lavorare tanto perché il gruppo sia unito”.
I POCHI GOL – “Si anche se oggi abbiamo calciato in porta creando occasioni. Non è stato quello il problema più grave, ma il black out nei momenti fondamentali”.
PIU’ DIFFICILE IL SASSUOLO O LA JUVE – “Non sono in grado di dirlo, io sono nella condizione di lavorare perché il gruppo non abbia cali di tensione. Come ho già detto ho lavorato solo 13 ore, loro hanno massima disponibilità però le parole se le porta via il vento. Giusto che le critiche siano su di me. Conosco solo il lavoro e cercherò le soluzioni”.
SFORTUNA – “La fortuna esiste, ma va cercata. Oggi l’Hellas ha avuto il merito di voler giocare una partita d’intensità senza mollare. Per me non è attaccarmi alla fortuna la cosa giusta, ma pensare a lavorare e trovare la chiave per far svoltare i ragazzi dal punto di vista mentale. Il sesto posto è lì e può essere uno stimolo”.
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