Lorenzo Colombo, classe 2002, attaccante del Milan in prestito al Lecce in questa stagione, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a ‘Tuttosport‘ oggi in edicola. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.
Sul primo contatto di Colombo con il mondo del calcio: “Il mio primo contatto con la palla fu da piccolino, a tre anni quando giocavo nel cortile di casa con mio fratello ed alcuni amichetti. A cinque anni inizio a giocare con la Buraghese, una squadra di Burago di Molgora, un comune di 4mila abitanti della provincia di Monza e Brianza. Fui subito segnalato al Milan che mi portò nella squadra dei Pulcini. Ricordo che fui il terzo bambino preso dai rossoneri per la nidiata dei 2002”.
Sulla crescita nel settore giovanile del Milan: “Il settore giovanile è stato fondamentale per quanto mi riguarda. Mi ha permesso di fare la scalata dall’Under 17 alla Primavera fino ad arrivare in Prima Squadra. Un sogno per ogni bambino cresciuto in quel vivaio. Non è stato facile, comunque, perché nel corso della mia giovane carriera ho dovuto superare diversi ostacoli …”.
Sull’avere Ibrahimovic come compagno di squadra: “Esperienza importante e fondamentale. Viverlo quotidianamente mi ha permesso di conoscerlo molto bene. È un uomo simpaticissimo, ma allo stesso tempo riesce a tenere alto il livello di attenzione e di qualità nello spogliatoio. Da lui ho imparato la cura dei dettagli: alimentazione, allenamento e mentalità. Ibra mi ha fatto capire che ogni giorno è importante, per noi calciatori, perché ogni giorno è decisivo per la nostra crescita, in campo e fuori. Con lui ho avuto un buon rapporto, mi ha dato anche un soprannome. Mi chiamava Hulk!”.