Intervistato dal portale online calciomercato.com, il capitano del Milan Primavera Kevin Zeroli ha raccontato gli ultimi mesi della sua carriera, dalla tournée estiva con i rossoneri alle prestazioni con la Nazionale Italiana U19.
“Quando sono arrivato al Milan per un periodo di tempo ho fatto un po’ il difensore centrale. Crescendo poi ho iniziato a giocare a centrocampo facendo un po’ la mezzala e un po’ a volte anche il play davanti alla difesa. Con Abate in questi ultimi due anni mi sto trasformando ancora e faccio un ruolo da trequartista ma atipico. Un po’ come faceva Kessie quando era al Milan. A chi mi ispiro? Gullit è sicuramente stato un grande campione e da piccolo mi hanno sempre associato a lui. Io però se devo essere sincero mi ispiro a Jude Bellingham che oggi gioca al Real Madrid. È un grandissimo giocatore che fa di fatto il mio stesso ruolo. Non è tanto più grande di me, ma ha uno stile di gioco che mi piace molto”.
“Con Pioli c’è un bellissimo rapporto è stato gentile e disponibile. Mi ha fatto giocare quando ho segnato col Lumezzane, ma soprattutto mi ha fatto esordire contro la Juventus in un big match ed è stata un’emozione unica. In tournée con la prima squadra negli Stati Uniti mi hanno accolto tutti benissimo. Mi sono trovato molto bene con il gruppo della prima squadra e ho legato tanto sia con Alessandro Florenzi che con Rafael Leao, ma con Florenzi più di tutti”.
“Il sogno, ma credo che sia quello di tutti i bambini che giocano a calcio è quello di esordire in Serie A. Oltre a quello sogno di arrivare a giocare con la Nazionale Italiana maggiore, ma c’è tempo. In realtà io sono un ragazzo solare, propositivo e quindi mi piace stare in compagnia con gli amici. Poi guardo tanto sport in generale, ma mi piace seguire il basket. Giocare a certi livelli contro ragazzi di altre culture è sicuramente importantissimo. Sono partite che ti fanno crescere e migliorare giorno per giorno. Rappresentare la propria nazione poi è sempre qualcosa di bello e speciale. Dal punto di vista tecnico-tattico quello che ho notato di più è che all’estero si concentrano su un calcio che è molto più fisico, noi invece stiamo provando a ragionare sul gioco, diciamo sull’essere belli”.