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Jacobelli: “Tare e Allegri prime mosse giuste, ora il Milan deve…”
Il noto giornalista Xavier Jacobelli ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Milannews24, dove ha parlato del momento vissuto dal Milan.
Sugli arrivi di Tare e Allegri: “Le prime due mosse giuste del Milan dopo una serie di mosse sbagliate che sono culminate, come ha detto Furlani, in una stagione fallimentare. Credo che il direttore sportivo è un direttore sportivo che a mio avviso è tra i migliori e che sicuramente farà bene. Lo ha dimostrato piazzando subito il colpo Allegri. Queste per me è una scelta particolarmente azzeccata perché prima di tutto stiamo parlando di un allenatore che in Italia, dopo Trapattoni, è l’allenatore più vincente: 6 scudetti, 5 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane, due di questi trofei conseguiti peraltro proprio col Milan. Più due finali di Champions League”.
Mossa azzeccata: “Questa è stata una mossa azzeccata perché il Milan deve recuperare innanzitutto un’anima italiana. Tare è albanese ma è italiano d’adozione, Allegri è la quintessenza della scuola tecnica di Coverciano. Il suo calcio ha portato alla luce la contrapposizione tra risultatisti e giochisti, due orrende ideologie. Conta però per il Milan avere un allenatore che possa ricostruire un Milan vincente”.
Su Reijnders: “Il primo esame sul mercato il Milan ce l’avrà nella gestione della situazione legata a Reijnders. Per me lui è il giocatore più importante del Milan e quello più quotato sul mercato. Sappiamo del pressing del City ma io mi auguro che i rossoneri non lo vendano. La sua cessione sarebbe una grave perdita”.
Sul possibile arrivo di Samuele Ricci: “Ricci è uno dei centrocampisti più importanti dell’ultima generazione del panorama nazionale, però non basterà soltanto lui. Sono curioso di capire quale sarà la sorte di Leao, Maignan e Theo Hernandez. Lo capiremo presto. Però è certo che quella che sta per cominciare il primo di luglio dovrà essere la stagione del riscatto del Milan. Quest’anno è stato molto deludente. Mai in lotta per lo scudetto, vinci la Supercoppa a gennaio ma poi esci dalla Champions League in quel modo. Poi perdi la finale di Coppa Italia. E poi soprattutto questo saliscendi continuo nella qualità del gioco. Sono veramente molto curioso di capire dove voglia andare questo Milan”.
Su Cardinale: “La cosa importante è che Cardinale capisca che i tifosi sono l’anima di questa società, ma quali clienti. Tanto è vero che hanno inscenato una manifestazione molto civile e determinata che ha fatto il giro del mondo. Questo perché quando si esprime il proprio dissenso con queste modalità bisogna prenderne atto e cercare di recuperare un rapporto visibilmente lacerato”.
Se il Milan può fare come il Napoli: “Sulla carta sì ma molto dipenderà dalla qualità dell’organico. Ora è difficile dirlo perché il mercato è appena iniziato anche se le trattative impazzano come dimostra la girandola di allenatori. Il Milan deve comunque sapere che è in pesante debito coi propri tifosi e quindi deve fare di tutto per costruire una rosa adeguata. Tare e Allegri vanno bene, ora vediamo come saranno i prossimi passi”.
Sul ritorno di Allegri e l’addio ormai prossimo di Giuntoli alla Juve: “Il calcio ci abitua a queste situazioni che sono impreviste e imprevedibili ma che puntualmente si registrano. Così come gli incroci Conte-Allegri. Se Conte fosse andato alla Juve, Allegri sarebbe andato al Napoli ma così non è stato. E qui per me ha pesato il tempismo di Tare che si è inserito al momento giusto facendo un grande colpo”.
Cosa bisogna rafforzare subito: “A centrocampo. Confermando ovviamente in porta Maignan e davanti Leao e Pulisic. Chiaro che non possa prescindere da questi giocatori peraltro nella stagione che porterà al Mondiale. Quindi diversi giocatori saranno molto motivati. Io credo soprattutto che sia importante che il Milan adotti un preciso canovaccio di gioco che Allegri gli darà perché come dice sempre lui i cavalli si vedono al traguardo. Sotto questo aspetto lui è una garanzia”. Intanto per la difesa si pensa a lui <<<
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