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Bertolucci: “Questa nuova dirigenza ha fatto dei miracoli. Non convinto da Castillejo”

Ecco le parole dell'ex tennista a Milannews.it

Redazione Il Milanista

MILANO - L'ex tennista Paolo Bertolucci e grande tifoso rossonero è stato intervistato ai microfoni di Milannews.it. Ecco cosa ha detto sui rossoneri.

Nell’ultimo periodo sono arrivati anche molti attacchi al Milan come squadra che ha molti rigori a favore o come una formazione che è prima in classifica un po’ casualmente. Come interpreta questi interventi? - "Li interpreto positivamente perché negli ultimi 5-6 anni il Milan non aveva ricevuto alcun attacco. Il fatto, invece, che attacchino giornalmente in tutti i modi il Milan significa che la squadra è tornata ad alzare la voce e a incutere timore. Gli altri anni eravamo innocui quasi come una squadra di medio-classifica mentre ora siamo tornati a dare fastidio".

Ad un giorno dalla chiusura del mercato, qual è il suo bilancio sul calciomercato rossonero? - "Al di là dei colpi devo dire che da quando c'è questa nuova dirigenza sono stati fatti dei miracoli. Si sono tolti di mezzo contratti pesanti e che non facevano più parte del progetto e sono arrivati giocatori adatti a ricoprire determinati ruoli. In testa alla classifica la dirigenza ha capito che c'erano certe esigenze come la punta, il centrocampista e il difensore e sono arrivati giocatori a coprire queste lacune. Sono passati tanti nomi ma alla fine arrivano giocatori seguiti da tempo dalla dirigenza".

 Mario Mandzukic, attaccante croato arrivato al Milan nella finestra di mercato di gennaio

Tre acquisti come questi, secondo lei, che cosa dichiarano? Vogliamo rinforzare la squadra in vista dei tanti impegni o crediamo a qualcosa in più del quarto posto? -  "Stiamo ballando, ci piace stare lassù perché rinunciare in partenza? Hanno speso poco e hanno rinforzato la rosa. La dirigenza sa che va benissimo arrivare tra i primi quattro ma sa anche che finché si può lottare al vertice, bisogna provarci fino alla fine. Non si può rinunciare in partenza".

Ha giustamente citato il primato. L'anno scorso non si sarebbe mai preventivato un risultato simile, Quali sono secondo lei i fattori che hanno permesso questo risultato? -  "Io citerei la squadra in primis. Nel suo insieme è un gruppo forte. Abbiamo anche dei giocatori che sono dei fuoriclasse ma il gruppo funziona e si è visto anche quando alcuni titolari sono mancati. Abbiamo mantenuto la vetta, abbiamo vinto e abbiamo perso facendo quasi sempre bella figura. Nonostante le assenze siamo in cima. La cosa è importante è il gruppo e si è visto anche con i nuovi innesti. Kalulu e Tomori sono entrati subito nei meccanismi della squadra. Sono sicuro che presto lo farà anche Mandzukic perché è un professionista esemplare. Bisogna continuare questo cammino con la consapevolezza che arriveranno momenti di difficoltà. Dopo 5 anni di niente è difficile e sbagliato lamentarsi perché la squadra non poteva fare meglio di così. Tanto di cappello a Mister Pioli, un signore e una persona veramente intelligente. E' una persona concreta, che sa cosa dire e ha un carattere che fa funzionare perfettamente la squadra. Senza di lui la squadra non funzionerebbe così".

Si aspettava che Maldini potesse incidere in maniera così determinante in un ruolo come quello da dirigente? - "Maldini, secondo me, si preparava da tempo e aspettava la sua occasione. Ha studiato in silenzio come sempre ha fatto. Non si è mai eretto come il terzino più forte della storia ma ha sempre lavorato con umiltà. Essendo così legato al Milan, appena ha capito che c'erano presupposti seri si è fatto avanti. Una persona alle prime armi poteva combinare guai, invece lui ha lavorato perfettamente. Bravissimo".

Qual è il giocatore che in questo inizio di stagione l'ha stupita di più? -  "Ce ne sono diversi. Mi viene in mente Calabria perché, sinceramente, ero uno di quelli che pensavo che non fosse da Milan. E' un giocatore che ha fatto una crescita incredibile. Non solo lui però. Anche Kessiè è cresciuto tantissimo ed è diventato una guida a centrocampo. Recentemente mi sono piaciuti tanto Kalulu e Tomori, giocatori che in pochi conoscevano e che hanno dimostrato tanto in poco tempo. La squadra è forte e si impegna. L'unico giocatore che non mi ha convinto pienamente è Castillejo che in due anni non mi ha mai dato l'impressione di crescere come gli altri giocatori che ho citato". >>> E intanto Elliott vuole sognare in grande, tra Champions e Scudetto: arriva il sì definitivo per tre grandi colpi a gennaio! <<<

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