L’ex centrocampista rossonero Massimo Ambrosini ha parlato del suo addio al Milan in un’intervista a Radio Serie A. Sulla gestione poco attenta da parte del club: “C’è stata una gestione poco attenta. È giusto che loro pensassero ad altro, io avevo 37 anni, ma era anche giusto che lo comunicassero in maniera diversa e forse se ne sono resi conto. E anche il dopo… poteva essere data un’importanza superiore a quella che mi è stata data”.
Come ha saputo di dover lasciare il Milan
“A me l’hanno comunicato in due momenti: vinciamo a Siena e ci qualifichiamo in Champions League, il giorno dopo vado in vacanza e chiamo Adriano Galliani e per me non era concepibile che io lasciassi il Milan. Poi mi ha detto che c’era Bryan Cristante che stava giocando di più. Dopo due settimane di sì e di no, ero in riva al mare a Pesaro e mi è arriva la chiamata dello stesso Galliani che mi ha disse “Guarda Massimo…”. Ero tristissimo, ho finito a 492 presenze e il mio sogno era quello di arrivare a 500, ma non era tanto quello, io non mi vedevo altrove”.