Di Luca Spigarelli
MILANO – Sembra ancora lontana la parola fine alla spiacevole vicenda che ha coinvolto Ronaldinho in Paraguay. L’ex calciatore del Milan e suo fratello sono stati arrestati lo scorso 6 marzo, per esser stati trovati in possesso di passaporti falsi. Dopo un mese di carcere, ai due brasiliani sono stati concessi gli arresti domiciliari, che stanno scontando in un albergo di Asuncion. I loro legali hanno presentato ricorso, ma è stato respinto: Ronaldinho e suo fratello dovranno quindi restare ai domiciliari sino al processo.
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