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Kjaer e Tomori, due centrali che si completano

L'abbraccio tra Tomori e Kjaer

Kjaer e Tomori protagonisti del ritorno del Milan in Champions League.

Redazione Il Milanista

Uno dei principali artefici del ritorno in Champions League del Milan è sicuramente il muro difensivo eretto da Simon Kjaer e Fikayo Tomori. I due forti difensori centrali non sono andati quasi mai in difficoltà durante la seconda metà di stagione.

Nelle ultime cinque partite, decisive per la volata finale, il Milan ha subito zero gol. Merito decisamente di un'ottima organizzazione di squadra, ma anche e soprattutto di due difensori centrali che si completano tra di loro.

Simon Kjaer, arrivato tra lo scetticismo generale lo scorso anno (inserito nell'operazione Caldara), si è rivelato un perno fondamentale per i rossoneri, prendendosi subito il posto da titolare. Il difensore danese ha aiutato la squadra con esperienza e leadership, fondamentali in una squadra molto giovane come l'Ac Milan.

 Stacca Kjaer e segna il goal dell'1-1 contro il Manchester United.

Fikayo Tomori, arrivato in prestito a Gennaio, ha fin da subito convinto l'intero ambiente milanista. Con prestazioni di altissimo livello si è guadagnato il posto, facendosi spazio a discapito del capitano Alessio Romagnoli.

I due centrali sembrano essere fatti l'uno per l'altro. Insieme formano una coppia di altissimo livello e si completano a livello tecnico. Simon Kjaer fa del suo punto di forza il senso della posizione. Non è mai fuori posto e gioca sempre con molta tranquillità. Fikayo Tomori invece preferisce aggredire l'attaccante avversario, sfruttando la sua stazza fisica e la sua velocità. A queste caratteristiche si aggiunge anche una discreta elevazione, che ha permesso al giocatore in prestito dal Chelsea di segnare gol pesanti come quello contro la Juventus.

 Fikayo Tomori, difensore inglese del Milan arrivato in prestito dal Chelsea.

A loro due si uniscono anche i due terzini, cresciuti entrambi nell'ultima stagione. Theo Hernandez e Davide Calabria hanno alzato il livello delle loro prestazioni.

Theo è molto più attento in fase difensiva rispetto allo scorso anno. Davide è diventato molto più continuo. Entrambi forse avrebbero anche meritato una convocazione per i prossimi europei, ma tutti e due sono stati lasciati a casa dai loro rispettivi commissari tecnici.

 Ibra, Theo e Calabria