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Yannick Ferreira Carrasco e Simon Kjaer.
di Valerio Barberi
Quella andata in scena ieri sera è stata una partita che ha messo a confronto due modi diversi di giocare. Il metodo di Simeone da una parte e quello di Pioli dall’altra. Quest’anno Diego Simeone festeggia dieci anni sulla panchina dell’Atletico Madrid. Grazie a lui e al suo gioco, il club spagnolo è tornato ad alti livelli, riuscendo anche a vincere molto - nonostante lo strapotere del Barcellona e del Real Madrid. Con lui i Colchoneros hanno vinto 1 Coppa di Spagna (2012-2013), 1 Supercoppa di Spagna (2014), 2 Campionati spagnoli (2013-2014, 2020-2021), 2 Europa League (2011-2012, 2017-2018) e 2 Supercoppa UEFA (2012, 2018). Grazie ai risultati della squadra, l’allenatore ha ottenuto molti riconoscimenti, tra cui 3 Miglior allenatore della Lega Spagnola e 1 Miglior allenatore del decennio IFFHS.
Grazie al tecnico argentino, l’Atletico è diventato una potenza spagnola ed europea, che prima non era. Da subito Simeone è riuscito a trasmettere ai suoi giocatori il “cholismo”. Nonostante questa filosofia calcistica non abbia quasi mai incontrato il favore della critica, è riuscita a farsi valere a suon di trofei. Tuttavia oggi il cholismo appare in declino e, si teme, essere giunto alla fine. Lo stesso Simeone ne è consapevole. Infatti negli anni ha dovuto abbandonare il 4-4-2 per passare al 3-5-2. La sconfitta di ieri sera con il Milan non ha fatto altro che confermare questa percezione. Finora l’Atleti non ha vinto nessuna partita in casa nella fase a gironi della Champions League e ora rischia di non passare il turno.
A trionfare ieri sera è stato invece il “piolismo”. La sfida di ieri sera ha mostrato che le partite si vincono con prestazioni all’altezza. Il gioco dei rossoneri non è come quello degli spagnoli, per i quali conta distruggere il gioco degli avversari. Il gioco del Milan è sembrato fluido, toglie punti di riferimento e permette molti scambi all’interno del rettangolo verde. Due modi diversi di scendere in campo, il vecchio che sfida il nuovo. Alla fine però a trionfare al Metropolitano è stata la nuova filosofia rossonera. La speranza di Pioli è poter eguagliare Simeone e portare a Milano gran parte dei trofei da lui conquistati.
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