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Milan, parla Brahim Diaz: “Qui sono migliorato. E sul futuro…”

Brahim Diaz

Brahim Diaz a El Paìs. Tra passato e presente, parla del suo miglioramento avvenuto a Milano e del suo futuro.

Redazione Il Milanista

Brahim Diaz ha rilasciato una lunga intervista a El Paìs. Al quotidiano spagnolo ha parlato della partita di oggi contro l’Atletico, ma soprattutto di se stesso: "Non credo che il trequartista stia sparendo, io gioco tra le linee ma posso fare anche l'esterno o il falso nueve in un 4-3-3. Nel ruolo in cui mi schiera Pioli mi trovo benissimo. È una zona di campo pericolosa dalla quale posso andare sia da una parte che dall'altra. I difensori non sanno mai se uscire rischiando di lasciare troppo spazio oppure rimandare indietro con la possibilità di farmi andare uno contro uno. Il mio piede preferito? Ho la fortuna di aver sempre giocato sia con il destro che con il sinistro".

Sul padre, che è stato anche suo allenatore: "Mio padre è stato un mio grande allenatore, mi ha cresciuto come uomo ma anche come calciatore. A 12 avevo un mister che ci faceva mettere un calzino bianco sul piede buono, e uno nero su quello che sapevamo usare meno. Durante le partitelle ci faceva giocare spesso solo col piede debole e a me chiedeva spesso se mi fossi cambiato calzino perché non vedeva la differenza. Da bambino ho giocato molto per strada con amici più grandi. Dopo scuola o allenamento prendevo sempre un pallone e andavo a giocare".

Ha parlato anche del Futsal: "Quando ero piccolo mi piaceva molto il futsal, è un allenamento perfetto per muoversi velocemente negli spazi stretti e per provare qualche giocata. Se preferisco un numero a un gol? No, no. Segnare e aiutare la squadra a vincere è il massimo. Ma dall'altra parte non si può perdere quella magia che hanno tante giocate come la rouleta, la bicicletta... le persone si divertono a vedere queste cose”.

Diventa giocatore del Manchester City a soli 14 anni: "Non ho sentito il peso del trasferimento, ho solo pensato a vivermi l'opportunità. La famiglia mi ha seguito e mi ha aiutato molto, sono le persone più importanti nella mia vita. Il calcio mi piace anche guardarlo in tv con le mie sorelle, che spesso mi segnalano qualcosa se me la perdo".

Sugli allenatori del passato e del presente: "Con Guardiola ho imparato a leggere gli spazi e i movimenti, a lavorare molto sulla fase di non possesso per recuperare velocemente il pallone e ripartire. Anche con Zidane ho lavorato molto bene; con Pioli ho migliorato a difendere e a posizionarmi meglio in campo". Conclude parlando del futuro: "Ora sono a Milano e sono concentrato sul Milan. Il Real lo seguo da lontano, adesso voglio godermi il fatto di giocare in un grande club come quello rossonero".