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Novellino: “Milan cresciuto perché la società ha aspettato i giovani”

Walter Novellino, ex allenatore del Napoli ed ex giocatore del Milan

Ecco le parole di Walter Novellino, ex giocatore del Milan degli anno '80, ai microfoni di MilanNews.it

Redazione Il Milanista

Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto l'ex giocatore del Milan Walter Novellino. Ecco cosa ha detto l'ex allenatore di Torino e Juve Stabia:

Cosa pensa dell’avvio di stagione del Milan? - L’avvio di stagione è positivo e bisogna fare i complimenti a tutti, non solo per quest’anno ma anche per l’anno scorso. Aldilà delle difficoltà avute a causa della pandemia, il Milan è la squadra che a me piace di più in questo momento. Con tutti i giovani che ha, i rossoneri hanno davanti a loro un futuro importante, ma anche il presente è importante. Credo che la crescita di questi ragazzi, dovuta anche all’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, è palese. Anche la società è cresciuta perché non ha avuto fretta, ha aspettato i giocatori e ora sta avendo grandi soddisfazioni”.

A proposito di Ibrahimovic, chi può essere l’uomo in più di questa squadra oltre ovviamente allo svedese? - L’uomo in più di questa squadra, è la squadra stessa, costruita e fortificata da un grande allenatore come Stefano Pioli, aiutato ovviamente anche dal suo staff. I buoni risultati che il Milan sta ottenendo partono dalla società, da Paolo Maldini. L’unico dispiacere mio è per Zvonimir Boban perché secondo me ha lavorato bene e la proprietà doveva avere più pazienza con lui”.

Lei che è un allenatore di lungo corso, cosa vede di diverso in Pioli rispetto alle sue passate esperienze da mister? - La mentalità. Pioli è cresciuto sia lui in prima persona che la squadra che allena, in questo caso il Milan. Traspare proprio un senso di tranquillità, lo conosco di persona ed è bravo sotto l’aspetto umano. Credo che questo suo modo di porsi alla squadra sia fondamentale anche perché rende tutti partecipi nel progetto ed è determinato nell’ottenere risultati. Anche la comunicazione che lui ha è fondamentale. Nel calcio di oggi se comunichi male, sbagli”.

Secondo lei il Milan lotterà fino alla fine per vincere il campionato? - Per me il Milan lo vince il campionato, io sono di questa idea. Il Napoli sta facendo grandi cose, ma in questo momento, toccando ferro, il Milan se lo merita più di tutte. Ecco in Champions League invece è mancata un po’ d’esperienza con anche qualche infortunio di troppo che ha condizionato l’andamento. È mancato un po’ Ibrahimovic in quelle partite. Ma comunque dico che quando si raggiungono dei risultati, per me, è importantissima la società”.

Lei è stato compagno di squadra di Franco Baresi, ci racconta qualcosa su di lui? - Era sempre silenzioso, ma in campo era quello che determinava le giocate da dietro, era l’uomo in più. Al giorno d’oggi gli allenatori amano far costruire il gioco da dietro, ma lui già lo faceva all’epoca. Questo per farti capire anche quanto era avanti Nils Liedholm perché lui insegnava a iniziare l’azione dal basso e palla a terra. Ho tanti bei ricordi di Baresi, un ragazzo di 19 anni che vince lo scudetto della stella. Un ragazzo semplice che giocava con una facilità disarmante, e anche umanamente è una persona fantastica. Lui era cattivo in campo dato che non voleva mai perdere, ma era molto buono al di fuori”.

Le piacerebbe tornare ad allenare in Serie A? - Mi piacerebbe sì, tantissimo. Stavo facendo bene alla Juve Stabia e non so come mai mi hanno mandato via. Forse non ho accettato tutte le condizioni che la società voleva attuare. La Serie A mi manca, molto. Potrei dare qualcosa al nostro campionato perché ho lavorato un sacco, sono andato a seguire Marcelo Bielsa ed altri miei colleghi. Vedo molto il Milan e mi piace il 4-2-3-1. Con MySky registro un po’ tutte le partite dei rossoneri e poi me le riguardo. Sono molto contento nel guardare il Milan, mi piace molto il gioco che Pioli ha dato alla squadra”.