Oggi inizia ufficialmente l’avventura dell’Italia Under 21 all’Europeo di categoria, con la partenza per la Romania. Della spedizione azzurra faranno parte anche due giocatori del Milan: Tonali e Colombo. Ieri in conferenza stampa Paolo Nicolato ha parlato in vista dell’inizio. Le dichiarazioni sulle condizioni della squadra: “La costruzione del gruppo è stata anche più semplice del previsto, abbiamo una squadra composta da ragazzi che hanno lavorato per diversi anni con me e ho trovato grande disponibilità da parte di tutti. Stiamo bene insieme, questo non garantisce che arrivino i risultati, ma aumenta le possibilità. Credo che riusciremo a mettere in campo una squadra che sa quello che deve fare, poi ovviamente dovremo fare i conti con la qualità degli avversari, gli imprevisti, gli episodi, ma il gruppo ha fatto un grande lavoro, anche tattico. Sono mesi che con tutto lo staff, che ringrazio, stiamo studiando molto bene questa competizione. Mi auguro di vivere emozioni forti, che sono quelle per cui si fa questo mestiere”.
Giovedì l’esordio contro la Francia di Kalulu: “Dalla partita con la Francia usciremo capendo a che livello siamo, sarà l’occasione per vedere quali sono le nostre capacità in relazione a quelle degli altri. Andiamo ad affrontare una squadra fortissima, ma quello che conta è uscire da quella gara con una prestazione all’altezza, che ci dia fiducia per il prosieguo del torneo”.
La conoscenza delle avversarie: “Sappiamo bene che avremo di fronte delle squadre fortissime. La Francia ha una rosa di altissimo livello, la Svizzera ha 6/7 giocatori che hanno già giocato in nazionale maggiore. Capisco che ci sia entusiasmo, ma il livello sarà molto alto e dovremo avere la giusta umiltà, capire che stiamo andando in un palcoscenico dove tutte le squadre sono di altissimo livello”.
Sulla scelta del modulo: “Spero che nel 2023 non si pensi che sia il modulo a far vincere le partite, chi lo pensa è rimasto indietro di trent’anni. Il calcio si sta evolvendo in un’altra maniera. Non esistono moduli giusti o sbagliati, esistono moduli più adatti ai giocatori che hai a disposizione e altri meno. Noi delle dieci partite di qualificazione ne abbiamo giocate sette con il 4-3-3, una con il 4-2-3-1 e due con il 3-5-2. Le partite amichevoli, anche perché la rosa era ridotta, le abbiamo fatte con il 3-5-2, quindi alla fine ne abbiamo giocate più o meno metà con un modulo e metà con un altro. Alleno da 35 anni e per 30 ho allenato la difesa a quattro, il 3-5-2 non è nato per miei gusti personali, ma perché non abbiamo avuto a disposizione delle ali per fare sistemi diversi e perché i nostri difensori giocano nei club con la difesa a tre”. (figc.it)