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Colombo: “Il prestito serve per crescere. Ibra mi chiama Hulk perché…”

Colombo, Hauge e Krunic con la maglia rossonero al Diego Armando Maradona
Lorenzo Colombo ha rilasciato delle dichiarazioni sul primo gol all’esordio con il Milan e sull’attuale prestito al Lecce

Redazione Il Milanista

Tra i giovani talenti di casa Milan c’è Lorenzo Colombo, attaccante ora in prestito al Lecce. Il centravanti rossonero ha rilasciato delle dichiarazioni a RTL 102.5, dove ha anche parlato del Milan. Sull'inizio della carriera: "Dopo un provino sono stato preso dal Milan, ero il terzo della mia annata ad essere preso. Il 2020 ha segnato il mio passaggio dal settore giovanile alla prima squadra rossonera".

Sul prestito: "Se il prestito lo vedi come una mancanza di fiducia hai sbagliato tutto. Meglio non andarci a quel punto. Il prestito è una possibilità di crescita che ti aiuta anche a conoscere meglio te stesso. Per me andare in prestito è fondamentale per diventare il giocatore che ho in testa. Se sei al Milan e hai davanti giocatori come Ibrahimovic non è facile mettersi in mostra, quindi devi cercare di farti vedere in altre squadre".

Significato del soprannome “Hulk”: "Perchè ero sempre in palestra e facevo tanti pesi. Ho un fisico abbastanza muscoloso e quindi mi ha chiamato così. La forza nel calcio per me è fondamentale, nel calcio di oggi, per essere competitivi, devi essere prima di tutto un atleta".

Sul gol all’esordio con il Milan: "Stavamo facendo la rifinitura al mattino a Milanello, arriva un dottore e ci dice che Ibrahimovic era positivo al Covid. Pioli è venuto da me e mi ha detto che alla sera avrei giocato titolare. Di solito dormo dopo pranzo, ma quella volta non ce l'ho fatta. Dopo il gol volevo spaccare tutto, peccato non ci fossero i tifosi".

Sulla Nazionale: "E' un mio obiettivo, un mio sogno. Lavoro tutti i giorni per arrivare anche in Nazionale. Rappresentare il proprio paese, soprattutto in un Mondiale, vuole dire tanto. Lo spero, ma dipende tutto da me".

Suoi idoli: "Il mio idolo è Cristiano Ronaldo, per la mentalità e l'attitudine al lavoro mi rivedo molto in lui. Da piccolo mi soprannominavano Batistuta perchè avevo i capelli lunghi e calciavo forte".