di ANTONELLO GIOIA
MILANO – Per alcune settimane, dopo l’arrivo di Stefano Pioli in panchina, è sembrato che il Milan mandasse, almeno sul piano del gioco e della personalità, dei piccoli segnali di ripresa. Tuttavia era solo apparenza. Il campo, infatti, sta dicendo il contrario. La squadra rossonera fa enorme fatica a creare azioni pericolose, tira pochissimo in porta e segna col contagocce. Diciassettesimo attacco del campionato, con soli sedici gol fatti. La banda Pioli, nelle ultime tre gare contro Sassuolo, Atalanta e Sampdoria, ha raccolto due punti e non ha realizzato neppure un gol. La partita di Bergamo, inoltre, ha segnato uno dei punti più bassi della storia del Milan.
IL CONFRONTO – Tre vittorie, quattro pareggi e altrettante sconfitte in undici gare: questo è il rendimento di Pioli sulla panchina rossonera, con una media punti di 1,18 a partita. Giampaolo, nelle sette sfide che gli sono state concesse, con tre vittorie e quattro sconfitte ha totalizzato una media punti di 1,28. Insomma, la media di Pioli è inferiore a quella del suo predecessore. Numeri a dir poco inquietanti e che parlano in modo molto chiaro: questo Milan è tutt’altro che guarito.
