Galliani: "Danni da 700 milioni se non si ricomincia a giocare. L'origine dei mali è l'imposizione dell'Uefa..."

Galliani: “Danni da 700 milioni se non si ricomincia a giocare. L’origine dei mali è l’imposizione dell’Uefa…”

Il commento dell'ex dirigente rossonero

MILANO – L’ex amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, oggi dirigente del Monza, ha ribadito la propria convinzione secondo cui sia necessario riprendere la stagione calcistica, offrendo una soluzione alternativa rispetto a quella che prevede la ripartenza a giugno per finire ad inizio agosto. Di seguito, le sue dichiarazioni ai microfoni del Corriere dello Sport.

RIPARTIRE – “Non c’è dubbio che in questo momento la priorità sia la salute, ma dobbiamo essere consapevoli di vivere in un sistema globale. Se i nostri tre principali competitor in Europa, ovvero Inghilterra, Spagna e Germania, riprendono l’attività, rischiamo di non essere più competitivi con loro. Il calcio italiano subirebbe danni da 700 milioni e si avvierebbe a una ‘decrescita felice’, mentre gli altri continuerebbero ad incassare”.

LA PROPOSTA – “L’origine di tutti i mali è l’imposizione dell’Uefa di terminare tutti i campionati entro il 2 agosto per dare spazio nelle settimane seguenti alle finestre europee. Sarebbe stato meglio assecondare le osservazioni della Fifa e consentire ai singoli campionati di poter concludere i tornei con le squadre sì al lavoro, ma da agosto e in campo da settembre. Poi la nuova stagione si sarebbe disputata nell’anno solare 2021, magari posticipando gli Europei a novembre-dicembre”.

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