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ESCLUSIVA – Serena: “Giampaolo un po’ indietro sul ruolino di marcia. Inter favorita, ma…”

Aldo Serena

Aldo Serena, doppio ex di Milan-Inter, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni in vista della stracittadina di sabato

Redazione Il Milanista

Di Simone De Bari

MILANO - Manca sempre meno alla super sfida di sabato sera, in cui Milan e Inter si daranno battaglia nel "derby della Madonnina" a San Siro. Per l'occasione, i microfoni della nostra redazione hanno intervistato Aldo Serena, grande doppio ex della partita.

La stracittadina si avvicina a grandi passi, chi ci arriva meglio? 

"Il Milan, tra alti e bassi, ha sei punti in classifica ed è un bottino dignitoso dopo tre giornate. Tuttavia, sotto il profilo del gioco credo che si aspettassero tutti qualcosa di più. Giampaolo è un po' indietro sul ruolino di marcia per trasmettere le proprie idee. Per l'Inter invece il discorso è opposto, in quanto Conte è riuscito a trasmettere i suoi insegnamenti molto in fretta. Però la partita di Champions League, sorprendentemente negativa, pone un punto di domanda sulla squadra nerazzurra in vista delle prossime sfide, a partire dal derby".

Domenica scorsa nessuno dei nuovi acquisti rossoneri è stato schierato dal primo minuto, nonostante sul mercato siano stati spesi oltre 100 milioni. Che ne pensa?

"L'allenatore sta seguendo dei processi di lavoro che lo hanno portato fino alla panchina del Milan. Ciò che di buono ha fatto negli anni passati gli ha permesso di guadagnare questa grande opportunità. Le valutazioni che lui fa sono in relazione al suo credo calcistico; probabilmente i nuovi arrivati, oltre a doversi adattare ad un ambiente del tutto nuovo, in una Nazione diversa e con una lingua differente, devono abituarsi anche ai carichi di lavoro che ci sono in Italia. Non tutte le squadre all'estero lavorano con la stessa intensità con la quale si lavora da noi durante gli allenamenti, quindi c'è inevitabilmente bisogno di tempo".

In molti danno i nerazzurri favoriti, è d'accordo?

"Fino alla partita di martedì in Champions l'Inter era molto favorita: obiettivamente la squadra aveva lavorato in un determinato modo, vincendo tutte e tre le gare di campionato anche se non in modo esaltate. Si era vista la mano di Conte, con una intensità che con Spalletti non c'era. La prestazione con lo Slavia, però, ha messo in mostra alcuni limiti importanti e il tempo ci dirà se è stato solo un caso isolato o se invece ci sono dei problemi che potrebbero ripetersi. Direi quindi che l'Inter rimane favorita, ma non in modo così netto come si pensava prima di martedì".

Il Milan punta di nuovo al quarto posto, per l'Inter si parla persino di Scudetto: crede che siano già pronte per questi traguardi?

"L'Inter si è attrezzata per vincere subito, ma ovviamente deve fare i conti con due squadre straordinarie come Juventus e Napoli. Il Milan, dal canto suo, se non impiega troppo tempo a trovare un'intesa di gioco, soprattutto fra i nuovi arrivati e le idee di Giampaolo, potrebbe competere fino in fondo per un piazzamento in Champions".

Pensa che il Milan possa tornare al 4-3-1-2 tanto caro a Giampaolo?

"Sì, ma devono essere sistemati alcuni aspetti tattici, ad esempio Suso trequartista non convince pienamente: lo spagnolo dà il meglio di sé sulla fascia. Per il 4-3-1-2 devono essere tutti disponibili a mettere in campo grande intensità, che per adesso non c'è. Credo quindi che continuare con il 4-3-3 sia per il momento la soluzione migliore e avvantaggerebbe anche Piatek, che gioca molto meglio con due esterni ai suoi lati piuttosto che con un altro attaccante accanto".

Milan-Inter è anche Piatek-Lukaku: da ex centravanti, chi preferisce?

"Sono molto diversi. Il polacco l'anno scorso ha fatto cose sorprendenti sia con il Genoa che con il Milan. Si è calato subito nella nostra realtà calcistica. E' un giocatore di sicuro affidamento sotto il profilo delle reti: gioca per il gol. Va misurato prevalentemente per ciò che fa in area di rigore e per i numeri che porta a casa sul piano realizzativo. Lukaku, invece, ha una tecnica relativa ma è un attaccante generoso, su cui puntare non solo per la finalizzazione delle azioni offensive, ma anche per il lavoro complessivo che fa. E' stato scelto da Conte proprio per questa sua capacità di giocare per la squadra, sacrificando un giocatore come Icardi che è molto più simile a Piatek".

Un pronostico sulla partita?

"Credo che l'Inter sia ancora un po' favorita nonostante la brutta prestazione in Champions. I nerazzurri hanno qualcosa in più: nel lavoro che stanno svolgendo i due tecnici, mi sembra che Conte sia più avanti rispetto a Giampaolo".

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