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ESCLUSIVA – Il doppio ex Scarnecchia: “Roma e Milan, non mi aspettavo queste difficoltà. La sfida di domani è un’incognita”

Romagnoli e Calhanoglu

L'ex centrocampista è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni

Redazione Il Milanista

Di Simone De Bari

Domani Roma e Milan si sfideranno all'Olimpico per la nona giornata di campionato. Per l'occasione, i microfoni de 'IlMilanista.it' hanno intervistato Roberto Scarnecchia, doppio ex della partita. Dal 1977 al 1982 ha vestito la maglia giallorossa, nella stagione '84/'85 quella rossonera. Oltre al calcio, la grande passione di Scarnecchia è la cucina e infatti, una volta appesi gli scarpini al chiodo, è diventato un rinomato chef.

Roma-Milan è sempre una partita particolare, soprattutto per chi ha vestito entrambe le maglie...

"Senza dubbio, ma sinceramente è una gara che avrei voluto vedere in maniera diversa, perché entrambe le squadre stanno facendo fatica, forse oltre il previsto. E' sempre una sfida importante, ma in questo momento è un punto interrogativo perché finora sia Roma che Milan sono state delle delusioni. In questi primi due mesi di stagione non mi hanno soddisfatto".

Possiamo già considerarlo uno scontro diretto in ottica quarto posto?

"No, forse il ritorno a San Siro sarà uno scontro diretto, ma adesso è ancora troppo presto. Inoltre credo che solo il primo posto sia confermato, dal momento che la Juventus è troppo forte, ma la lotta per le altre posizioni è aperta. Anche il secondo e il terzo posto li considero ancora in ballo, ci sono molte squadre che si giocheranno le proprie carte".

La Roma ha giocato in settimana ed ha praticamente i giocatori contati per via degli infortuni: sarà un vantaggio per i rossoneri?

"Probabilmente nel secondo tempo sì, perché tra i giocatori giallorossi inizierà ad affiorare la stanchezza e gli uomini di Pioli potrebbero approfittarne. Tuttavia, il Milan finora ha sfruttato ben poco le difficoltà degli avversari, quindi bisognerà vedere come andrà il primo tempo. Se la Roma non metterà il risultato in cassaforte nei primi quarantacinque minuti, allora nella ripresa la sfida sarà apertissima".

Quali giocatori potrebbero dare la scossa a questo Milan?

"Romagnoli, che è anche il capitano, potrebbe assumere la leadership in difesa e guidare la squadra con personalità. Davanti invece sono i giocatori di talento a dover essere determinanti; penso soprattutto a Suso, Paquetà e Calhanoglu. Questa squadra può dare la svolta alla sua stagione se assume consapevolezza della propria forza e delle proprie qualità. In questo momento vedo un'autostima molto bassa e poca convinzione tra i giocatori rossoneri: per ripartire occorre acquisire sicurezza, soprattutto da parte dello zoccolo duro del gruppo".

Le piacciono Fonseca e Pioli?

"Sì, ma mi piaceva anche Giampaolo. Purtroppo quando le cose non vanno paga sempre l'allenatore, anche quando dovrebbero essere i giocatori a pagare. Fonseca, dal canto suo, deve ritrovare equilibrio: è partito con uno stile di gioco che adesso sta cambiando. Si è reso conto che un calcio estremamente offensivo, mandando tutti all'attacco, non portava grandi risultati. Giovedì, in Europa League, non mi ha convinto in alcune scelte, soprattutto quando ha tolto Dzeko perdendo peso in fase offensiva".

Si poteva fare di più in estate per rinforzare queste due squadre?

"Credo che il mercato sia stato buono da parte di entrambe lo società. La Roma ha ottimi elementi, ma adesso deve far fronte ad una vera e propria emergenza causata dai tanti infortuni. Seppur con tante riserve e senza risultati entusiasmanti, non sta sfigurando. Anche il Milan si è rinforzato: i nomi tante volte contano poco, è importante il collettivo. Si possono avere anche grandi nomi in organico, ma è il gruppo che fa la differenza, non i singoli".