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MILANO – Oggi dovrebbe arrivare l’ultima definitiva conferma dello slittamento del closing, ma nel frattempo aumentano i dubbi inquietanti sugli uomni dietro la cordata cinese interessata al Milan. Dalla Cina, infatti, emergono sospetti preoccupanti su Yonghong Li, il misterioso uomo d’affari che sta trattando l’acquisto del club rossonero. Il Shanghai Zhengquan (quotidiano finanziario fondato nel 1991 di proprietà della Xinhua, agenzia di Stato e colosso dell’informazione) lo scorso 23 novembre riporta un profilo del “misterioso compratore del Milan”, un profilo preoccupante: Yonghong Li alla fine degli anni ’90 è stato al centro di una colossale truffa ai danni di 18 mila risparmiatori che pensavano di investire nell'”economia del futuro” (agricoltura sostenibile) e invece hanno visto dissolversi tutti i loro soldi: un totale di 800 milioni di yuan (circa 100 milioni di euro). La società coinvolta, la ‘Sanda Zhuangyuan’ aveva come amministratori Yonghong Li, il padre, Naizhi Li, e i fratelli, Hongqiang Li e Yongfei Li. I due fratelli di Yonghong addirittura sarebbero latitanti dal 2004 dopo una condanna al carcere per truffa. Sempre secondo Xinhua, una società legata a Yonghong Li, la Long Gu International, avrebbe inscenato, nel maggio 2015 a Canton, la firma di un memorandum di intesa tra Thailandia e Cina per realizzare un canale artificiale del valore di 85 miliardi di dollari. Entrambi i governi hanno smentito ufficialmente dopo pochi giorni. E’ dunque questa l’affidabilità della futura dirigenza rossonera?
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