MILANO – Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan, è ospite negli studi di QSVS. Mirabelli è tornato a parlare del suo periodo rossonero, ecco le sue parole:
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“Ci si deve ricordare da dove il Milan partiva. Il Milan aveva la necessità di avere uno zoccolo duro di squadra, sapendo di incontrare prima o poi dei paletti dalla UEFA. Quel mercato era franco, potevamo fare qualcosina. L’idea era quella di poter fare degli acquisti, formare una squadra giovane, era la terza in Europa e la prima Italia. Il mercato, quando si parla di quella sessione, si fa in entrata e in uscita. Sento spesso o leggo spesso che sono stati spesi tanti milioni, ma abbiamo fatto anche un importante mercato in uscita, senza vendere grandi campioni. Sono stati dati via giocatori che rappresentano una parte dei ricavi. Una delle cose che posso dire, è che nella storia del Milan l’unica volta in cui non ci sono stati incentivi all’esodo ma è stato tutto in entrata è stato fatto da noi. Chi è andato via non ha preteso buone uscite ma ha incassato. Non è questione di bravura, abbiamo fatto una scelta. Questa ci ha portato a toccare dei particolari meccanismi, inimicandoci dei procuratori. Alcuni procuratori hanno anche festeggiato, magari, quando ce ne siamo andati. Abbiamo fatto questo tipo di scelta, ad ogni giocatore che usciva non è stato dato nessun incentivo all’esodo. Questo è per parlare di mercato, quando si parla di mercato si parla di entrate e in uscite. Fassone? Siamo ancora amici, perché no… Sono solo invenzioni giornalistiche”.
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