MILANO – Si dice spesso che in Italiano siamo 60 milioni di allenatori, che parlare dal divano di casa è facile, che le situazioni di campo sono noi oscure. Vero. Eppure…
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Qualche cosa ogni tanto va analizzata per quella che è. Le sostituzioni sono croce e delizia di ogni allenatore, qualche volta hanno permesso a Gattuso di portare a casa il risultato quando sembrava impossibile, qualche volta creano invece dei pasticci. Non è la prima volte che il tecnico rossonero viene criticato per i cambi – o i non cambi, vedasi Lazio-Milan – e così è successo anche nella gara di ieri sera. Cambiare Cutrone per Laxalt si è rivelato tanto inutile quanto controproducente: la squadra, nonostante la pressione greca, stava tenendo bene il campo e le due punte tenevano la distanza giusta tra i reparti. Togliere Cutrone per andare ad infoltire le fasce ha avuto il solo effetto di alzare le linee dell’Olympiacos e di farlo avvicinare, con insistenza, dalle parti di Reina. Gattuso, che è uno che le cose non se le manda a dire, ha ammesso l’errore nel post partita. Bene, cosa nobile, ma l’errore resta e grida vendetta: il Milan ha perso e dice addio all’Europa League.
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