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MILANO – Patrick Schick, giocatore della Sampdoria, ha parlato al Secolo XIX: “All’inizio è stata durissima, non parlavo la lingua, non trovavo casa, non capivo niente. Mi ha spaventato anche la velocità degli allenamenti, era la prima volta che mi allontanavo da casa. Ora, dopo sei mesi, mi sembra una vita fa. Adesso è tutto facile: con la squadra, a Pieve dove vivo, con la lingua. E aver giocato sempre di più mi ha aiutato per l’umore. Il paragone con Van Basten? Non mi ricordo lui come giocatore perché ero troppo giovane, ma so bene quanto è stato importante per il calcio mondiale. Non credo di poter essere paragonato a uno così forte. Il mio sogno? Fare bene in Italia, conquistare la Nazionale cece, il sogno ovviamente è segnare in una finale di Champions o di Europe o di Coppa del Mondo”. Intanto i cinesi anticipano il closing…
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