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MILANO – Fra i tanti investimenti del Milan durante quest’estate c’è uno sul quale i dubbi erano davvero sprecati: si tratta di Ricardo Rodriguez. Il terzino mancino di sicuro affidamento ma soprattutto di tanta, tanta qualità rappresenta ciò che dalle parti di Milanello mancava da troppo tempo. Pochi, pochissimi errori fin dalle prime apparizioni tra i professionisti a Zurigo. Chi a quei tempi avrebbe già messo le mani sul fuoco per lui è Andrea Guatelli, portiere italiano attualmente svincolato: “Io in quel gruppo dello Zurigo ero uno dei più vecchi e appena lo vidi fui impressionato, ero sicuro che avrebbe fatto benissimo. Al primo allenamento con noi ricordo che sembrava un trentenne nonostante forse non fosse nemmeno maggiorenne: aveva una tranquillità ed una personalità nel giocare il pallone davvero fuori dal comune. Senza dimenticare quel piede mancino fenomenale“, ha dichiarato l’estremo difensore con esperienza in Inghilterra e Svizzera a GianlucaDiMarzio.com.

Poi continua con parole decise sulle grandi doti del giocatore: “Ripensando a lui, il primo gesto tecnico che mi torna in mente fu un controllo incredibile in partitella: eravamo in squadra assieme, controllò un pallone difficilissimo come se fosse il gesto più semplice del mondo e nella mia testa pensai ‘questo qui non è affatto male…’. Era un predestinato, si capiva. Ora è nei top 5 terzini mancini al mondo”.
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