MILANO – Kevin Prince Boateng, centrocampista dell’Eintracht Francoforte, è da sempre un forte sostenitore della lotta al razzismo. Il ghanese ha parlato a Focus proprio di ciò, ricordando l’episodio che lo vide spiacevolmente protagonista quando indossava la maglia del Milan e ha mosso delle critiche sui mancati passi avanti nella lotta contro il fenomeno.
“Siamo nel 2017 e ancora non esiste una soluzione. Abbiamo tecnologia per i gol fantasma e rigori, perché non la usiamo per identificare i colpevoli? Potremmo trovarli e punirli, gli impediremmo di andare allo stadio”. E poi “Aiuterebbe l’umanità, non solo il mondo del calcio. Ogni anno si ripete, non è possibile”.
Ha raccontato anche della sua esperienza durante l’amichevole tra Milan e Pro Patria quando decise di scagliare il pallone in tribuna per esasperazione. “Ogni volta che ricevevo palla, arrivavano insulti, fischi e anche versi di scimmia, solo perché ero scuro. E’ stato molto frustrante”.
Boateng fu invitato poi dalle Nazioni Unite ad un evento proprio sulla battaglia al razzismo per un riconoscimento.
Germania, Boateng: “Usiamo la tecnologia per identificare i razzisti allo stadio”
Redazione Il Milanista – 13 Ottobre, 08:11
Il centrocampista ex Milan, è ritornato ad affrontare il discorso della discriminazione razziale. "Siamo nel 2017 e ancora non esiste una soluzione"