[fncvideo id=67177 autoplay=false]
MILANO – Il manager del Chelsea, Antonio Conte, commenta la sua situazione al club inclese ai microfoni di Radio 1: “Il titolo al primo anno è stato bello da vincere. L’anno prima le cose non erano andate bene col decimo posto, vincere al primo tentativo è difficile e per me era la prima esperienza all’estero. L’accoglienza a Londra è stata sin da subito molto positiva. Ricordo anche la prima partita, i tifosi mi hanno accolto con una grande bandiera italiana in curva. Il feeling è stato ottimo dall’inizio, da questo punto di vista sono molto contento. Il campionato inglese è molto difficile, ci sono sei squadre che si contendono il titolo, corazzate importanti e quest’anno ancora di più come le due di Manchester. Poi il Tottenham che è una squadra molto forte con Liverpool e Arsenal. E’ una grande battaglia in Inghilterra, non sai mai chi riuscirà a vincere il campionato”.
Ci sono tante differenze tra Inghilterra e Italia: “Fare un’esperienza all’estero non è facile per un tecnico, portando il proprio metodo e le proprie idee di calcio. Devi confrontarti con una lingua diversa, questo ti porta a uno spreco di energia notevole. Allo stadio c’è un ambiente incredibile, la gente viene per vivere una festa. Ho assistito a scene, la scorsa annata, a cose pazzesche come i tifosi del Middlesbrough e Sunderland applaudire i giocatori retrocessi. Conta che il giocatore dia tutto, sono pronti ad applaudirli a prescindere dal risultato”.
E alla fine si concede qualche parola sul futuro: “Ho nostalgia dell’Italia, è fuori dubbio. Non c’è nella mia testa di rimanere all’estero per tanto tempo, una volta che fai esperienze belle va bene ma l’obiettivo è restare in Italia. In Cina? No, assolutamente no. Liga o Bundesliga? E’ sempre difficile prevedere il futuro, diciamo che l’allenatore è un lavoratore precario. Dipendi dai risultati ma da parte mia c’è la volontà di cercare di far sempre il meglio, finendo un progetto trovando poi il giusto proseguo. L’Italia mi manca, è un dato di fatto. Questa esperienza mi sta aiutando tanto, mi piacerebbe anche cambiare in futuro, facendo il dirigente, il direttore sportivo. Noi più bravi degli inglesi? In Premier non ci sono praticamente manager inglesi, ci sono da tante parti del mondo, tutti bravi e preparati, tra i migliori al Mondo…”.
Seguici anche su Telegram: clicca qui e scopri come
3