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“Quando mi ritirerò dal calcio giocato, il Portogallo sarà comunque in buone mani. Abbiamo un grande attaccante, e questo è André Silva“.
Parole e musica di sua maestà Cristiano Ronaldo, il quale lo ha già designato come suo erede naturale: il portoghese del Milan è un attaccante forte fisicamente e veloce, oltre che dotato di un’ottima tecnica individuale. Con queste premesse, il club rossonero fece carte false, la scorsa estate, per acquistarlo dal Porto per 38 milioni di euro, sperando di avere preso il prossimo crack del calcio internazionale.
OTTIMO INIZIO – Infatti, dopo le prime partite, sembrava proprio l’acquisto più azzeccato del calciomercato del Milan: segna i primi gol in rossonero il 16 agosto 2017, realizzando una doppietta, nei preliminari di Europa League, nel 6-0 contro lo Škendija. Il 16 settembre, nella prima partita della fase a gironi di Europa League, mette a segno una tripletta, contro l’Austria Vienna: nella gara di ritorno (23 novembre) ne farà altri 2, che con il gol allo Rijeka (28 settembre) lo portano a 8 reti in questa competizione, raggiungendo Paolo Virdis.
IL BUIO – In campionato, invece, la storia è completamente diversa: debutta in Serie A il 20 agosto, nella gara vinta 3-0 sul campo del Crotone, senza incidere sul risultato. Da lì in poi altre 11 presenze, più una in Coppa Italia, senza fare nemmeno un gol: Montella prima e Gattuso ora cercano in tutti i modi di farlo segnare, per sbloccarlo mentalmente, affiancandogli la volta prima Kalinic e la volta dopo Cutrone, senza però ottenere alcun risultato; nonostante pure gli altri non segnino, lui ora non entra nemmeno come riserva.
LA MALEDIZIONE – Alcuni addetti ai lavori hanno provato a cercare tutte le motivazioni possibili per un rendimento così imbarazzante, fino ad arrivare alla maledizione del numero 9: in pratica, dopo l’addio di Pippo Inzaghi, ogni attaccante del Milan che abbia indossato la casacca con quel numero ha steccato completamente ogni stagione, fallendo miseramente: Pato, Matri, Torres, Destro, Luiz Adriano e infine Lapadula; tutti loro sono state delle vittime della maglia numero 9. Ringhio spera di spezzare questo incantesimo e di riuscire a farlo con uno degli acquisti più costosi della storia del club rossonero: c’è tempo fino a giugno, poi l’erede di CR7 potrebbe cambiare aria, per il bene suo e del Milan.