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United-Milan, B.Fernandes: “Due club che stanno tornando in alto”

Il Manchester United nel riscaldamento prima della sfida di Europa League contro la Real Sociedad

Parla il talento portoghese in forza al Manchester United.

Redazione Il Milanista

MILANO - Il fantasista del Manchester United Bruno Fernandes, autore sin qui di una stagione eccezionale e pericolo numero uno per il Milan nella sfida di questa sera, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del quotidiano La Gazzetta dello Sport: "Sotto certi aspetti, noi e il Milan siamo uguali. Due club con una storia prestigiosa, dieci Champions League vinte in due. C'è stata per entrambi una fase di transizione, ma adesso stanno tornando ai vertici. Ad inizio stagione nessuno pensava che il Milan potesse lottare per lo Scudetto, invece è sempre stato nelle primissime posizioni e può competere fino alla fine per la vittoria del campionato. Siamo quasi a metà marzo ed è secondo in classifica, gioca bene, ha giovani interessanti e possiede un valore aggiunto importantissimo come Zlatan Ibrahimovic".

 Lo stadio Old Trafford di Manchester

SU CR7 - "Cristiano Ronaldo è uno dei più grandi giocatori della storia del calcio. La sua mentalità è fonte di ispirazione per chi ama praticare questo sport. Ha vinto tantissimo, ma nessuno può vincere da solo. La sua presenza nella Juventus ha creato attese enormi per la Champions League, ma quando una squadra perde, perde un gruppo intero e non un singolo giocatore".

SUL PORTO - "Non sono rimasto sorpreso dalla sua qualificazione ai quarti di Champions League. E' una squadra con una mentalità vincente, gioca un calcio aggressivo e di qualità. Mi aspettavo che potesse creare problemi alla Juve".

SUL 2020 - "E' stato un anno molto particolare. Dal punto di vista strettamente professionale, per me è stato il miglior anno in assoluto: il trasferimento al Manchester United, la Premier League, dodici mesi di soddisfazioni sul campo. Fuori, invece, è stato piuttosto complicato: la lontananza della famiglia, la paura del virus, la difficoltà a tenere dentro casa i bambini piccoli, che faticano a comprendere le ragioni delle restrizioni".