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L’unica certezza dell’attacco rossonero è Rafael Leao

La rivoluzione rossonera in attacco sarà completa. Addio a Ibrahimovic, forse anche a Rebic, certamente a Suso che dovrebbe restare in Spagna. Ancora in dubbio Castillejo e Calhanoglu.

Redazione Il Milanista

Si riparte dal più giovane, da chi ha giocato meno, da chi ha i numeri ma non è riuscito a metterli in campo. Più di mille minuti, giocati più con Pioli che con Giampaolo, due reti, un assist e un futuro ancora tutto da scrivere in rossonero.

L'investimento di venti milioni è importante, di quelli che non possono essere buttati via dopo un solo campionato. Ma Pioli o più facilmente Rangnick dovranno puntare sul giovane portoghese sennò si rischia di perderlo. Il paragone con M'baye Niang è già stato più di una volta. Il rischio di ripetersi c'è...

Cosa si farà con Ante Rebic? Come tante altre società anche il Milan non ha fretta di esercitare il suo diritto di riscatto. Anche se in realtà sul croato Rangnick non si è ancora espresso, non si è ancora capito se può essere un giocatore da Milan, su cui puntare. I soldi del mancato acquisto potrebbero essere utilizzati in altro modo. E' quello sui cui si sta ragionando in Casa Milan.

Capitolo Ibrahimovic. Chi capisce di calcio, chi vuole bene al Milan non ha dubbi. Zlatan deve restare, deve essere un punto di riferimento e di crescita per tutti anche per la prossima stagione. Ma il suo carisma, la sua leadership è ingombrante e si scontra con le idee di Gazidis e probabilmente anche del nuovo manager tedesco che non a caso lavora senza stelle e nessun vero campione. Destino segnato? Più sì che no...

Ancora in dubbio i due esterni d'attacco: Castillejo, letteralmente trasformato da Ibra e Calhanoglu che invece continua tra alti e bassi. Ma l'aria di Bundesliga potrebbe aiutarlo a fare quel benedetto salto di qualità che fin qui non c'è mai stato.