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Dalot: “Un piacere lavorare con Pioli, Leao un mio ottimo amico”

Il terzino Diogo Dalot con la maglia del Milan
Diogo Dalot ha rilasciato una lunga intervista a 'Cronache di Spogliatoio', ricordando il suo periodo al Milan con Pioli e l'amico Leao
Stefania Palminteri Redattore 

Diogo Dalot, ex calciatore del Milan oggi al Manchester United, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di 'Cronache di Spogliatoio' ricordando anche la parentesi in rossonero e toccando i temi Stefano Pioli e Rafael Leao. Ecco, dunque, tutte le sue parole.

Sul Milan: «Giocare in Serie A è stato molto bello, la mia conoscenza calcistica è aumentata, e anche quella del gioco. In Italia gli allenatori sono più importanti dei giocatori, incidono sulle partite in modo forte. Ad esempio, se Pioli vuole battere Inzaghi attua una strategia in base a come gioca l’avversario. Spiega A, B, e C soprattutto in base all’avversario. Mentre in Premier League i calciatori sono più determinanti e gli allenatori hanno uno schema a prescindere da chi hanno di fronte. E poi le partite sono diverse, in Serie A è più difficile vedere rimonte o incredibili comebacks, le squadre stanno più compatte nei finali di partita».

Su Stefano Pioli: «Un piacere lavorare con lui, un bravo manager e soprattutto umano. Il suo rapporto con i giocatori è top, nessuno di disconnette con lui, neanche chi gioca. Ho only good things con lui. Ricordo una volta in cui mi ero allenato molto bene per tutta la settimana, ma arrivati alla partita mi mise in panchina. Davanti a tutti nello spogliatoio mi ha usato come esempio, mettendo in mostra la mia attitudine. Non è semplice ammettere una scelta del genere per un tecnico, ma se hai un bel rapporto con tutti, anche con chi non gioca, puoi permettertelo».

Su Rafael Leao: «Lo conosco fin dalle giovanili, quando ci affrontavamo in Portogallo. Sono contento della sua crescita, è veramente una brava persona. Ha mille interessi: canta, segue la moda. E poi ha una passione infinita per il calcio. Se penso a lui, mi viene in mente il suo sorriso. È un ragazzo che dà atmosfera positiva in uno spogliatoio: mi ricordo una volta quando nevicò a Milanello e lui iniziò una battaglia di palle di neve. È un ottimo amico: non c’è stato un singolo giorno in cui non mi abbia fatto ridere».

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