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Montella: “Maldini, gran lavoro. Difficile vedere Ibra e Giroud insieme”

Montella: “Maldini, gran lavoro. Difficile vedere Ibra e Giroud insieme”

L'ex allenatore del Milan Vincenzo Montella ha parlato dei rossoneri e delle altre big del campionato in vista della prossima stagione.

Redazione Il Milanista

Vincenzo Montella è l'ultimo allenatore ad aver portato al Milan un trofeo, con la Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus ai calci di rigore nel 2016. L'ex allenatore rossonero, la cui ultima esperienza in Serie A è stata sulla panchina della Fiorentina, è al momento libero nonostante la rivoluzione sulle panchine che c'è stata in vista della prossima stagione. Montella ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, parlando inevitabilmente di Milan e Nazionale, oltre che delle big della Serie A.

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Le parole sul Milan

"Al Milan l'anno scorso sono stati grandiosi. Maldini da dirigente ha dimostrato di conoscere il calcio e i calciatori giovani. Il prossimo anno dovranno confermarsi: Ibra è intramontabile e Giroud aggiunge fisicità ed esperienza internazionale. Anche se, a parte situazioni eccezionali, credo che sarà difficile vederli insieme.

Feci di Locatelli un titolare del Milan e a quell’età non fu una scelta facile. Ha tutto e oggi è maturato nella gestione, prima era più impulsivo. Può fare tutti i ruoli del centrocampo: è da Juve, anzi è in una squadra così che potrà crescere ancora".

Sulla Nazionale

"Mancini simbolo azzurro? Giustissimo. È partito da zero e ha proposto un calcio propositivo, ci è riuscito attraverso un percorso e creando un gruppo unito: è difficile farlo nei club, figuriamoci in nazionale. E’ lui il fuoriclasse dell’Italia. Donnarumma è un portiere stratosferico, con una maturità incredibile per la sua età. E’ una soddisfazione per me averlo accompagnato in una fase della crescita. Oggi vale come un centravanti da 25 gol: il Milan ha preso un bravo portiere ma Gigio sarà il più forte per i prossimi dieci anni".

Sull'Inter

"Inter favorita? Da campione in carica, sì. Anche Simone è pratico e sa dare una spinta emotiva in più. Ha una squadra altamente competitiva: Hakan ha visione di gioco e uno contro uno, per le potenzialità che ha può fare ancora di più. Con Inzaghi potrà giocare anche da interno come Luis Alberto alla Lazio o seconda punta".