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Zaccardo: “Ibra fa ancora la differenza, ma il Milan non Ibradipendente”.

Redazione Il Milanista

Ecco le parole di Cristian Zaccardo a MilanNews.it

MILANO - L'ex difensore del Milan Cristian Zaccardo è intervenuto ai microfoni di MilanNews.it. Ecco le sue parole sul Milan e i suoi ex compagni di squadra: Ibrahimovic e Maldini.

Contro il Crotone Ibrahimovic ha raggiunto e superato l’incredibile traguardo dei 500 gol a livello di club. Lo svedese ha segnato di più dopo i 30 anni che prima. Come si spiega un dato del genere? - Si può spiegare dicendo che fisicamente sta bene. Dopo i 30 anni raggiungi un altro livello di maturità a livello di testa che ti permette di fare cose consapevolmente, mentre prima invece eri guidato dall’istinto. Dai 30 anni in poi se il fisico regge ti senti più forte. Anch’io mi sentivo più forte, l’ultimo anno che ho fatto a Carpi mi sentivo molto molto bene. Quando i superi i 30 anni e il fisico regge è il periodo in cui stai meglio, purtroppo però a causa dell’età non sai quanto possa reggere il fisico. Nel caso di Zlatan però il livello fisico lo vediamo bene, è un perfezionista. È normale quindi che faccia ancora la differenza. Il calcio poi è fatto di frazioni di secondo. Più giochi e più percepisci prima quello che sta per succedere, magari anche prima di giocatori più giovani e più veloci. Conta la velocità di pensiero: quando anticipi mentalmente la giocata hai un vantaggio. Questa cosa te la dà l’esperienza. Sai prima degli altri dove va il pallone e questo compensa magari la velocità che non è più la stessa di qualche anno fa. Ibra fa ancora la differenza a questi livelli, le qualità le ha, le ha sempre avute, è un grande giocatore e sta bene fisicamente, quindi fa gol e continuerà a far gol”.

Questa che stiamo vedendo è la miglior versione di Zlatan della sua lunga carriera? - “È arrivato con il suo carisma e la sua personalità, l’anno scorso ha detto che con lui dall’inizio il Milan avrebbe lottato per lo scudetto. Detto, fatto. Poi non vince le partite da solo, ma con il suo carisma ha fatto in modo di tirar fuori quel qualcosa in più anche dagli altri. Si è creata l’alchimia giusta fra Maldini, Massara, Pioli e la squadra. Le cose funzionano. Nelle società è difficile creare questa coesione, ad oggi il Milan è una squadra affiatata in tutti i settori. Io sono simpatizzante rossonero, quindi sono contento che il Milan sia lì. Lotterà fino alla fine, non sarà facile, ma siamo tutti orgogliosi della stagione che facendo fino a questo momento”.

Ti aspettavi questo gioco e questi risultati dalla squadra più giovane del campionato? - “È un anno particolare, non ci sono tifosi allo stadio, delle varianti cambiano. Ci sono meno pressioni, magari i giovani ne traggono giovamento perché giocare a San Siro non è mai facile, sia per i giovani che per i meno giovani. In questo periodo sono in tanti ad essere cresciuti: Calabria probabilmente sta facendo la sua miglior stagione in rossonero, Calhanoglu ha sempre dimostrato grandi qualità e ora è continuo in tutte le partite, Kessié è cresciuto tanto così come altri giocatori. Tutte cose positive, tutte cose che incidono nella stagione. Non è un caso quindi che il Milan sia a lì a competere con squadre blasonate come Inter e Juventus”.

Secondo te c’è un giocatore insostituibile in questa squadra oppure è ingeneroso ridurre tutto al singolo? -  Insostituibile è una parola che nel calcio di oggi non trova tanto posto. Nessuno è indispensabile, tutti sono utili. Non vorrei fare solo un nome perché in questo Milan c’è un’ossatura su cui poter contare sempre, a cui vengono affiancati giovani di prospettiva e di valore che così si inseriscono nel migliore dei modi. Fare un nome solo è ingeneroso. Non sono d’accordo quando si dice che il Milan sia Ibradipendente. Ibra ti offre tanto, ma ormai si è creata questa alchimia e anche se cambiano gli interpreti i risultati e le prestazioni non cambiano. È una grande cosa. Sono tutti utili, ognuno sa quello che può dare e sono tutti importanti. Speriamo che continuino così fino alla fine del campionato”.

Da ex difensore come fermeresti Leao? Quando parte palla al piede dà l’impressione che gli avversari possano solo stare a guardare - “È stato un bellissimo acquisto, è cresciuto tanto. Ha un fisico e uno strappo importante. In campo vedi che è sfrontato, cerca la giocata e non soffre la pressione. Sta migliorando, può diventare un top se continua così. Può giocare a sinistra, da punta, dietro la punta, l’età poi è dalla sua. Inoltre ha Ibra di fianco, può imparare tanto da lui, soprattutto dal punto di vista della mentalità. Anche questo è stato un acquisto azzeccato. Se riesce ad essere ancora più concreto e a fare ancora più gol diventa davvero un top, uno di quei giocatori dal valore pazzesco. Ma ripeto, ha l’età dalla sua parte, ci può arrivare”.

Che impressione ti ha fatto il nuovo acquisto Tomori? -  “Mi è piaciuto, è molto veloce. Poi è difficile giudicare un giocatore dopo 2-3 partite, saremmo superficiali. Un giocatore si giudica dopo un po’, ma a primo impatto mi ha dato sensazioni positive. Non è facile trovare un difensore centrale veloce e capisco anche la valutazione così alta, è un giocatore bravo”.

Invece dal ritorno di Paolo Maldini al Milan è passato un po’ di tempo, quindi possiamo giudicare il suo lavoro. Te lo immaginavi così capace anche nelle vesti di dirigente? -  “Paolo è la bandiera del Milan, conosciamo tutti il suo valore da calciatore. Nella nuova veste bisognava dargli un po’ di tempo, ad oggi vediamo che è un valore aggiunto. Di calcio ne capisce tantissimo, è una persona carismatica, seria, professionale e che tiene tanto al club. La proprietà è stata brava a sceglierlo, insieme al DS Frederic Massara: stanno facendo un ottimo lavoro. Speriamo che continuino sempre così, sono contento. Se lo merita, sta scrivendo un nuovo capitolo della sua importante storia con il Milan. Speriamo che questa squadra possa tornare presto in Champions e aprire un nuovo ciclo”.