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Un anno fa in lacrime: come è cambiato il Milan in 365 giorni

Ante Rebic

Dal cinque a zero subito dall'Atalanta, alla testa della classifica alla sosta natalizia: come è cambiato il Milan in un anno grazie a Stefano Pioli.

Redazione Il Milanista

MILANO - 22 dicembre 2019, Atalanta-Milan 5-0: il punto più basso della recente storia milanista. Da allora è cambiato tutto ed il Milan è davvero rinato. Quel giorno si giocaba la 17a giornata di campionato, con il Milan relegato nelle posizioni di ripiego. Da quel momento arrivarono 4 vittorie, tre pareggi e due sconfitte. La conferma di Pioli, il convincimento di Ibrahimovic, l'inserimento di elementi giovani ma funzionali all'idea a lungo termine ha ripagato con 25 partite in campionato senza sconfitte. A giugno è infatti cominciato un altro campionato con il Milan che ha marciato a ritmi scudetto e che non si è più fermato fino ad oggi.

Dal dopo lockdown è la squadra migliore, soprattutto è la più squadra. A crescere sono stati soprattutto i singoli, e con loro, di conseguenza, è maturato tutto il gruppo. Donnarumma ha deciso di dimostrare che tra i portieri più forti del mondo c’è eccome, Kessie in mezzo al campo vale per due. Intorno a loro Pioli ha saputo costruire un gruppo coeso, una squadra nel senso più puro del termine. Lo stesso Pioli però, non si ferma qui.

Il mercato in arrivo potrebbe portare nuovi elementi utili alla causa. Queste, a tal proposito, le sue parole dopo Milan-Lazio: “C’è l’area tecnica che è molto competente. Se ci saranno occasioni si migliorerà l’organico. Ma sono contento perché so che manterremo questa passione, poi con dei ragazzi così giovani si può sicuramente migliorare. È la passione che sta facendo la differenza, ci mettiamo tutto. Quando arrivano questi bei risultati, non abbiamo ancora vinto niente, ma volevamo chiudere bene e abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi prefissati finora e siamo addirittura primi in classifica. Il fuoco che abbiamo dentro sta facendo la differenza e dobbiamo tenerlo acceso”.