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Sacchi: “Milan, cammino lungo: si può sperare”. E su Kessié…

Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan

Ecco l'analisi di Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport sul match di martedì scorso tra Milan e Atletico Madrid

Redazione Il Milanista

Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport è intervenuto l'ex allenatore di Milan e Real Madrid e commissario tecnico degli azzurri Arrigo Sacchi.

Sacchi ha così analizzato, ai microfoni della rosea, il match di martedì scorso tra i rossoneri di Stefano Pioli e i campioni di Spagna dell'Atletico Madrid guidati da Diego Simeone. Il match perso dal Milan, in inferiorità numerica, per 2 a 1, ha avuto come protagonista l'arbitro Cakir che ha concesso in rigore ai colchoneros al minuto 92, penalty trasformato poi da Suarez.

Sulla gara disputata dal Milan contro l’Atletico: “Contro l’Atletico il Milan di Pioli stava giocando un football bello, coraggioso e di livello internazionale, ma purtroppo nel momento di difficoltà – l’espulsione di Kessié, ha disconosciuto la propria impostazione tattica e ha fatto catenaccio formando una linea difensiva di sei giocatori con due centrocampisti intenti a filtrare ogni pallone”.

Quale sarebbe statala miglior strategia per affrontare la gara in inferiorità numerica: - "Forse la miglior difesa per Pioli sarebbe stata mantenere la stessa organizzazione con una punta in meno (4-3-2), così l’avversario avrebbe dovuto pensare anche a difendersi. Al Mondiale del ’94 capitò anche alla nazionale italiana di giocare un paio di partite in 10 contro 11, e le vinse entrambe, quindi si può vincere anche in 10, con l’organizzazione. Alla fine i ragazzi di Pioli hanno perso non meritando, ma ancora una volta il tatticismo italico non li ha aiutati”.

Il Milan saluta i propri tifosi.

Il suo giudizio su Stefano Pioli: “È una persona intelligente e spero che non cada più nell’errore. Pur sconfitti, i rossoneri hanno dimostrato di essere competitivi con l’Atletico. Il cammino è lungo, ma si può sperare”.

Sul calo di rendimento di Franck Kessié: “Forse non rende come l’anno scorso per un problema contrattuale: se così fosse, o si definisce l’accordo o si lascia il giocatore fuori squadra»”.