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Park Ji-Sung: “I tifosi non cantano questo coro non per ferirmi, ma…”

Park Ji-Sung, ex calciatore del Manchester United

Ecco le parole di Park Ji-Sung sul coro dedicatogli dai tifosi del Manchester United con una frase poco elegante.

Redazione Il Milanista

Domenica pomeriggio a Firenze, durante il match tra Fiorentina e Napoli, si è riaperta una bruttissima pagina di razzismo con un tifoso che ha attaccato Kalidou Koulibaly per il colore della pelle. A riportare la notizia è lo stesso difensore azzurro tramite un post su Twitter:

Su quanto accaduto si è espresso anche il capitano della Nazionale italiana Giorgio Chiellini nella conferenza stampa pre Italia vs Spagna, semifinale di UEFA Nations League: "Mi sono vergognato, sia come italiano che come toscano, anche perché l'Italia per me non è un paese razzista. È un qualcosa di inaccettabile, servono leggi e regole che vengano applicate".

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport il Procuratore della Figc Chinè è al lavoro, insieme alla Fiorentina che collabora per l'identificazione del presunto tifoso. E in caso di collaborazione fattiva con le forze dell'ordine la responsabilità oggettiva potrebbe anche annullarsi. Secondo le ultime il presunto tifoso sarebbe stato identificato, grazie al materiale fornito dal club fiorentino, l'uomo e come annunciato nei giorni scorsi sarà bandito a vita dal Franchi.

Anche oltremanica la notizia ha fatto rumore. E l'ex giocatore del Manchester United Park Ji-Sung è intervenuto al podcast dei Red Devils per dare supporto a Koulibaly. Il sud coreano classe '81 è tornato su un coro a lui dedicato dai suoi ex tifosi inglesi, al cui interno era presente una frase discriminatoria: “Nel tuo paese mangi cani”. Park Ji-Sung ha così commentato:

"So che i tifosi dello United non cantano questo coro questo per ferirmi, ma devo spiegare ai tifosi che non dovremmo più usare quelle parole, che oggi risultato un insulto razzista verso i coreani. Quelle parole in particolare mettono molto a disagio i coreani, e mi dispiace molto che i giovani giocatori sentano questi cori. In Corea le cose sono molto cambiate. È vero che storicamente mangiavamo il cane, ma oggi lo odiamo, soprattutto i giovani”.