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Ambrosini: “In lotta per la Serie A e in Europa dopo 7 anni, il Milan c’è”

Massimo Ambrosini, ex calciatore del Milan oggi opinionista a Sky Sport

L'ex giocatore del Milan Massimo Ambrosini ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Sentite le sue parole sulla squadra di Pioli

Redazione Il Milanista

In esclusiva alla Gazzetta dello Sport ha parlato Massimo Ambrosini che dice: “Oggi il Milan è un club con i conti in ordine, tornato competitivo. Corre per vincere il campionato ed è rientrato in Champions dopo sette anni di assenza. Mi auguro che le garanzie che Investcorp ha dato all’attuale proprietà vadano in questa direzione e che si possa finanziare un processo di crescita. Un fondo di investimento lavora per valorizzare un asset, logico che chi vuole il Milan operi per accrescerne il valore, anche a livello di risultati”.

Sui dirigenti del Milan

“Tra i meriti di Elliott c’è quello di aver scelto gli uomini giusti. A livello gestionale e tecnico, Maldini e Massara hanno costruito una squadra da vertice, valorizzando il materiale a disposizione. Pioli ha fatto altrettanto guidando il gruppo con una idea di gioco chiara e sempre propositiva. È difficile pensare che chi subentrerà nella proprietà attuale non voglia introdurre qualche figura di riferimento, ma il punto di partenza penso debba essere la conferma dei vertici attuali”.

Sul futuro di Pioli

“L’analisi tecnica non può essere condizionata da quello che succederà in proprietà. Il Milan ha portato avanti un progetto che ha dato dei frutti, e Pioli è tra i principali artefici. Mercato? Ampliare il budget per allargare la platea di rinforzi è una soluzione. Detto questo, non servono rivoluzioni: la base è ottima e va puntellata rinforzando le zone del campo in cui il Milan ha sofferto di più. Un esterno destro, un trequartista a un centravanti. Mi piace Darwin Nunez del Benfica, ma tutto dipenderà da quali cifre saranno investite. Nkunku del Lipsia è un altro profilo che mi stuzzica”.

Su Ibrahimovic

“Se sta bene perché non deve giocare? Se Zlatan deciderà di andare avanti, non sarà per fare la figurina. In questo senso la nuova proprietà potrà stare serena: andrebbe a confrontarsi con un uomo ben consapevole di quello che può ancora dare. Derby? Non credo inciderà sulla corsa allo Scudetto. Da qui in avanti, le sfide reali da vincere saranno quelle contro le avversarie delle ultime cinque giornate. Da calciatore, cercherei di tradurre lo spirito di rivalsa post derby in energia per il campionato”.