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Jacobelli: “Troppi stranieri in Serie A, così gli italiani non possono crescere”

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Il direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli ha parlato dell'Italia e di Roberto Mancini. Sentiamo le sue parole

Redazione Il Milanista

In esclusiva a Tutto Mercato Web Radio durante il consueto programma targato Maracanà ha parlato il direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli che sull'Italia ha detto: "Mancini è stato realista. Una Italia più spenta della sua maglia. Il ct aveva avuto un presentimento, si è chiuso un ciclo contro una grande Argentina. In tanti hanno pagato, da Bonucci a Jorginho. In sede di analisi non dobbiamo dimenticare il lavoro di Mancini, ma anche non dimenticare il livello degli stranieri in Serie A. Così il bacino di italiani si riduce notevolmente. Poi se un giovane italiano è bravo, gioca. Bonucci? La prova è stata deludente, corona un anno altalenante. Ora paga anche lui il logorio di una carriera lunga”.

Ancora le parole di Xavier Jacobelli sull'Italia

“Ora comincia un tour de force importante, vedremo le scelte. Io mi aspetto grandi cambiamenti di Mancini. Ha sempre avuto coraggio, vedi cosa fece con Zaniolo. Deve tornare lo spirito di Wembley, l'orgoglio di vestire la maglia della Nazionale. Superata la fase di sbandamento dopo il ko di ieri, servirà fare scelte molto chiare. Mancini non nasconde gli ostacoli che ci sono, ma bisogna ripartire". Queste le parole in esclusiva a Tutto Mercato Web Radio durante il consueto programma targato Maracanà dove dell'Italia ha parlato il direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli.

Anche Daniele De Rossi ha parlato dell'Italia

"Non pensavo che la differenza tra le due squadre fosse così ampia. L'allenatore ha tantissima esperienza più di me, ci ha tirato fuori da una situazione analoga. Ora è molto più facile e abbiamo la persona giusta, così come il materiale, poi gli anni passano per tutti e c'è sempre bisogno di ricambio generazionale. Ci sono sempre stati giocatori in Italia e li abbiamo anche adesso. Se uno pensa che ha 2 anni per preparare una manifestazione può prendersi tempo per programmare. Uno prepara le partite, poi vedremo cosa dirà il campo. Ma dipende anche da voi: se volete vedere dietro la collina o vi basta un pareggio con la Germania adesso. Sono cose che il mister valuterà e penso che cambierà qualcosa". Queste le sue parole al Corriere della Sera.