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Tassotti: “Milan, il vero leader è Maignan. Che crescita la difesa!”

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Mauro Tassotti ha rilasciato un’intervista sul periodo del Milan e sulla grandissima stagione di Maignan. Ecco le sue parole.

Redazione Il Milanista

Il grande ex giocatore del Milan Mauro Tassotti ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport proprio per parlare dell’annata dei rossoneri. Ecco le sue dichiarazioni:

Se si può azzardare un paragone: "Oggi il modo di difendere è diverso, è una costante degli ultimi anni. Le mie difese si muovevano più di reparto, mentre il Milan di oggi ha giocatori che si muovono più individualmente. Accettano l'uno contro uno senza paura, corrono il rischio per avere superiorità numerica in mezzo. Mi hanno sorpreso, tutti sono cresciuti tantissimo".

Se è Kalulu il più sorprendente: "Sì, quando è entrato poteva soffrire l'assenza di una spalla come Kjaer, ma ha sempre fatto bene. Ha grande velocità di base, recupera, anticipa e si fa vedere anche in zona gol. Il gioco del Milan, dinamico e ormai collaudato, aiuta a far emergere le caratteristiche dei singoli. Lui ci ha messo il proprio e anche di più".

Chi ha preso il posto di Kjaer: "Maignan, ha una personalità fortissima. Non si limita solo a parare e a farlo benissimo. Gioca, partecipa, spesso è alto e dà indicazioni".

Se Tomori somiglia a dei suoi compagni: "Bravissimo nei recuperi, ha una velocità impressionante. Mi ricorda Vierchowod per caratteristiche. Anticipa tanto ed è sempre aggressivo".

Su Calabria: "L'ho sempre seguito con simpatia, difeso e apprezzato per la crescita costante. È importante avere in prima squadra un giocatore del settore giovanile. È un segnale per tutta la società. Ha fatto una grande stagione e merita la considerazione azzurra".

Se Theo Hernandez ha raggiunto il massimo livello: "Intanto complimenti ai dirigenti per averlo preso dal Real Madrid quando era una seconda scelta. Lui ha aggiunto lavoro per migliorarsi sempre. Ha caratteristiche fisiche uniche, quella di domenica è una giocata riservata a pochi eletti. Non solo nel suo ruolo, ma in generale: roba da Weah o da Messi, una combinazione di spinta e tecnica pazzesca. Un gol che ha esaltato ancora di più San Siro se possibile. Ero allo stadio e l'atmosfera era davvero incredibile. Da pelle d'oca. Per quello, per l'unione in tutto l'ambiente e per la fame di vittoria, questo Milan ricorda davvero le nostre grandi squadre del passato. Dopo anni difficili, lo merita".