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Serginho: “Il Milan vuole aprire un nuovo ciclo, ma non deve vendere…”

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L’ex calciatore rossonero Serginho ha rilasciato un’intervista sulla vittoria dello scudetto del Milan e sul mercato estivo.

Redazione Il Milanista

L'ex calciatore rossonero Serginho ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport, per parlare della conquista dello scudetto da parte del Milan. Ecco le sue dichiarazioni:

Se il Milan può aprire un nuovo ciclo: “Questo campionato è stato una grande sorpresa, con la squadra che aveva pochi pensavano che il Milan potesse vincere lo scudetto. La squadra è in crescita, ma se vediamo le rose di Inter e Juventus si vede che hanno giocatori migliori e con più esperienza. Il Milan è una squadra vera, il lavoro di Maldini, Massara e Pioli è stata la cosa più positiva della stagione, hanno tirato il meglio dai loro giocatori".

Su quali giocatori non si può rinunciare: Dipende dalla mentalità dei nuovi proprietari.  Giocatori come Leao, Theo Hernandez e Tomori sono ciò che ogni squadra in Europa cerca. Se c'è la possibilità di aprire un ciclo non si può pensare di dare via questi giocatori che sono le colonne della squadra rossonera”.

L’ex calciatore è stato intervistato anche a margine di un torneo di Padel, dove ha giocato in coppa con Dida. Sulla vittoria del 19esimo scudetto del Milan ha detto: “Lo scudetto alla squadra di Pioli è stata una grande sorpresa. Con la squadra che aveva poche persone credevano che avrebbe potuto vincere il titolo. Si vedeva che era in crescita, ma se guardiamo l'Inter o anche la Juve, se guardiamo ai giocatori, erano più preparati e di più esperienza. Ha dimostrato di essere una squadra ferrea. Sono riusciti a trovare il meglio dai singoli nel momento in cui serviva”.

Se invece Romelu Lukaku farebbe bene a tornare all’Inter:Sento che non è contento al Chelsea e lui è un giocatore importantissimo. Se fa bene a tornare a Milano? Credo che abbia fatto grandi cose quando era al club nerazzurro. Ma andare via e tornare non mi sembra una cosa positiva ma lì sta a lui decidere, non io a dire”.