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Capello: “Donnarumma poco riconoscente verso il club che l’ha lanciato”

Gianluigi Donnarumma

Fabio Capello ha rilasciato un’intervista sul Milan, sulla nuova proprietà, sulla dirigenza e su alcune partenze.

Redazione Il Milanista

Fabio Capello ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttosport per parlare del Milan. Vediamo di seguito le sue dichiarazioni:

Capello ha esaltato Ricky Massara, DS del Milan: “Massara ha avuto un grande maestro che è Sabatini. Questo, unito alla sua intelligenza e competenza calcistica, lo ha aiutato molto. Con Maldini hanno creato un’unione di idee e volontà, lampante nei risultati”.

Ha poi continuato a tessere elogi a Maldini e Massara: “Un grazie a Maldini e Massara, bravissimi a indovinare gli acquisti dei giocatori. Paolo ha un talento fuori dall’ordinario ed è un ragazzo molto intelligente. Ha iniziato un lavoro diverso ma ha già dimostrato di essere un fuoriclasse. Ha capito con chi lavorare e come entrare in questo mondo nuovo. Inoltre il cognome Maldini unito al suo carisma, ha un certo effetto su tutti: vedi la trattativa con Theo. Bisogna dire che la grande forza di questo Milan nasce dall’opposizione a Rangnick. Elliott aveva deciso di puntare sul tedesco, loro si sono opposti a questo. La società aveva cercato di portare al Milan qualcuno senza chiedere a chi di dovere cosa ne pensasse”.

Poi tra i tanti temi toccati c’è anche quello legato all’addio di Calhanoglu e Donnarumma, che hanno fatto molto discutere. Sulla questione Capello ha dichiarato: "Evidenzierei queste cose: i rossoneri avevano fatto bene a ingaggiare il turco, mentre da parte del portiere italiano c'è stata poca riconoscenza verso il club che lo ha lanciato".

Infine il tecnico ha commentato l’avvento di RedBird, neo proprietario del Milan: “Bisogna vedere quali sono le ambizioni. I rossoneri sono una buona squadra, ma se si vuole essere competitivi anche in Europa manca qualcosa: giocatori con esperienza, con valore da Champions. Servono innesti per migliorare la rosa. Meglio spendi, più vinci. Spendere per spendere è l’errore più grave che si possa commettere. Sapere dove mettere le mani, dove migliorare la squadra, le caratteristiche fisiche, morali e tecniche dei tuoi giocatori. Tutto questo è determinante”.