news milan

Fuser: “Milan-Lazio, sarà una tripla. Immobile bomber di livello”

Redazione Il Milanista

Ecco le parole del doppio ex di Milan e Lazio Diego Fuser a La Gazzetta dello Sport

In vista del big match di domenica tra Milan e Lazio, La Gazzetta dello Sport ha intervistato il doppio ex Diego Fuser. Ecco le parole dell'ex centrocampista alla rosea

Milan-Lazio è la sua partita, anche se il cuore pende più verso Roma - “Con i biancocelesti ho giocato più anni, ho avuto il maestro Zeman, in rossonero sono stato meno protagonista. A parte la Champions, ho giocato tutte le finali”.

Sulla presidenza di Footgolf -È pieno di appassionati, e poi i campi sono bellissimi. Stai sempre in mezzo al verde…”.

Milan o Lazio: chi tiferà domenica:Iniziamo con le domande scomode. Scherzi a parte: a Roma sono stato sei anni, era una squadra fortissima. Zeman è stato un grande. Quando mi chiedono di lui ricordo sempre la persona, tutt’altra cosa rispetto al sergente di ferro. È un buono. Potrei scrivere un libro su quante ne abbiamo passate insieme…”.

Ci racconti almeno un paragrafo - Allenamento a Formello, pioveva a dirotto. Ai cancelli del centro sportivo c’erano alcuni tifosi eroici, sotto la grandine, ad aspettarci per qualche autografo. Uno di loro aveva un cappellino a forma di ombrello, così Zeman glielo chiese in prestito per dirigere la seduta. Era bellissimo. Prima di entrare in campo lo fermai. ‘Mister, ma vuole allenarsi sul serio in questo modo?’. Non esitò un secondo e si palesò con quel berretto...”.

E del Milan che ricordi ha? - Lì si scherzava poco, l’importante era vincere. Una cultura così non l’ho più ritrovata. Per dire, non c’era uno come Gascoigne, il più matto mai incontrato in carriera. Su di lui potrei scrivere un altro libro e sarebbe una commedia piena di aneddoti. In rossonero ero giovane, ma ho vinto comunque quattro trofei”.

Maldini è ancora lì, stavolta in dirigenza - È l’uomo giusto per inculcare quel tipo di cultura. La vittoria, il successo. Ai miei tempi il capitano era Baresi, ma Paolo aveva già la mentalità del leader”.

A proposito: a ottobre Ibra compirà 40 anni - Se sta bene perché smettere? È ancora devastante. Ricordo una partita di Champions con la Roma, vent’anni fa. Giocammo contro l’Ajax di Van der Vaart, Chivu e Van der Meyde. Davanti c’erano Ibra e Mido. Zlatan non fece benissimo a dire il vero, ma era già uno di cui si parlava bene”.

Nel Milan di Pioli chi l’ha colpita di più? - Tonali. Mi piace molto, è il futuro della Nazionale. Sarà il suo anno”.

Si dice così anche di Brahim Diaz - Con lui, Sandro, Ibra, Leao e altri giovani il Milan può puntare a vincere lo Scudetto. Mi incuriosisce Messias. La sua storia mi ha colpito”.

Che cosa pensa delle critiche a Immobile? - Uno che ha segnato quanto lui non si discute. Ha vinto la Scarpa d’oro, l’Europeo, è stato tre volte capocannoniere. Forse non si sente la maglia dell’Italia cucita addosso, non so. Del resto ci è passato anche Mancini. Con la Samp era un giocatore, con gli azzurri un altro. Succede, ma Ciro è un bomber di livello”.

Qualche somiglianza con Signori? - Nessuna. Beppe era… Beppe. Un mancino mai visto, una punta letale. E poi era un altro calcio, molto più difficile di quello di oggi”.

Alla Lazio è arrivato Sarri - “Mi stuzzica molto. È un allenatore preparato, meticoloso, attento a tutto, soprattutto schietto e diretto. Amo le persone così. In più con lui gli esterni fanno sempre bene, quindi sono curioso di vedere la stagione di Felipe Anderson. Ha grandi qualità, sono sicuro che farà bene”.

Pronostico secco? - Non chiedetemelo. Dico una tripla…”. Ma parlando di mercato, arriva una nuova indiscrezione che può sconvolgere le strategie rossonere. Offerta da 80 milioni: la nuova raffica<<<