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Fair Play Finanziario, l’UEFA pronta alla rivoluzione

Bandiera con il logo dell'UEFA

La UEFA vorrebbe rivoluzionare il mondo del calcio, soprattutto dal punto di vista economico. Ecco cosa potrebbe accadere al Fair Play Finanziario

Redazione Il Milanista

MILANO - La crisi economica, data dalla pandemia da Coronavirus, ha colpito inevitabilmente anche il mondo del calcio, a tutti i livelli. I club infatti devono fare i conti con il taglio degli incassi, dati data dalla mancanza del pubblico sugli spalti, ma non solo. Anche i costi sono cresciuti per garantire agli atleti di continuare a giocare ed allenarsi in totale sicurezza. Nel corso dell'ultimo anno sono arrivate tante denunce, anche da personalità di primo piano, come Karl-Heinz Rummenigge presidente del Bayern di Monaco e fino a qualche anno fa, anche dell'ECA. Il dirigente tedesco infatti parlando della situazione attuale in cui vive il calcio ha dichiarato che la situazione è insostenibile. Aggiungendo anche le cifre del possibile debito dei vari club.

Cosa dovrebbe cambiare

 Il logo della UEFA

La UEFA non ha intenzione di rimanere a guardare 'la barca affondare' e avrebbe deciso di modificare il Fair Play Finanziario. Dopo anche le tante critiche dei presidenti proprio alla modalità della sua attuazione. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport però la UEFA ne discuterà nella giornata di domani in videoconferenza al Parlamento europeo. Ma quale modifica sarà effettuata? L'idea è quella di cambiare proprio strutturalmente l'idea di Fair Play Finanziario, passando da spendere quanto si incassa a spendere il necessario senza sprechi. Tutta un'altra storia rispetto a come viene attuato oggi. Ricordiamo che nel recente passato il Milan decise di non prendere parte all'Europa League, proprio a causa del Fair Play Finanziario.

Le idee della UEFA

Un'evoluzione dell'idea lanciata, e poi attuata, dal duo Platini-Infantino nel lontano 2010. La UEFA sta lavorando per avere l'appoggio del l’Unione Europea nel 2022. Si valutano ovviamente anche altre soluzioni, come la Luxury Tax (già presente da tempo in NBA). Si pensa anche alla salary cap, il tetto sugli ingaggi, ma che dovrebbe avere un altro nome. In tutto questo dovrebbero essere cambiate anche le sanzioni, che saranno incentrate sulla parte economica, più che su quella sportiva.