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Evani: “Se il Milan se avrà coraggio, potrà giocarsela con tutti”

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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex colonna del Milan Alberico “Chicco” Evani ha parlato del ritorno dei rossoneri tra le migliori

Redazione Il Milanista

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex colonna del Milan Alberico “Chicco” Evani ha parlato del ritorno dei rossoneri tra le migliori 8 d’Europa: "Paolo Maldini ha detto di aver risentito i brividi di un tempo e lo capisco: sono passati tanti anni dalle ultime Champions vissute da protagonisti".

Su Tottenham-Milan, qualificazione meritata?

"Sì, assolutamente. Il Milan ha giocato una buona partita dall’inizio alla fine. Poteva fare di più in fase offensiva ma ha rischiato pochissimo: è giusto che giochi i quarti".

La Londra di Pioli ricorda una sera del Milan di Sacchi a livello di consapevolezza acquisita?

"Può essere l’equivalente di Belgrado, che per noi cambiò tutto. Non ci fosse stata la nebbia, con la Stella Rossa probabilmente avremmo perso. Dal giorno successivo invece siamo stati una squadra diversa, spettacolare".

Dove può arrivare Pioli?

"Sulla carta ci sono squadre più forti ma non sempre le qualità individuali vincono sul collettivo. Se il Milan continuerà con questo coraggio, potrà giocarsela con tutti, anche con chi ha qualcosa in più. Sono sicuro che tutte le squadre, anche quelle con materiale migliore, vorranno evitare il Milan. Perché? Il Milan ha giocatori che possono mettere in difficoltà tutti. E, dopo un gennaio difficilissimo, ha ritrovato compattezza: il peggio è passato, ora sarà difficile batterlo".

Quanti meriti ha Pioli?

"È stato bravo. Ho visto compattezza e spirito vincente già lo scorso anno, è lo stesso spirito con cui noi abbiamo vinto l’Europeo due estati fa. Il Milan impone il suo gioco, è propositivo e aggredisce. Ha temperamento e qualità individuale in qualche giocatore".

Evani su Sandro Tonali

"Sandro è maturato tanto, sta diventando il leader del centrocampo. Comanda, ha personalità e visione di gioco: un centrocampista moderno. Può essere stanco perché da gennaio gioca sempre ma per il Milan resta fondamentale. In Nazionale con noi, tranquillissimo: non lo sento mai parlare. Probabilmente nel Milan è diverso, perché quello è un ambiente che vive di più, ma Sandro è uno dei ragazzi che piacciono a me: non parla, fa".

Quale momento le resta in testa di Tottenham-Milan?

"I primissimi minuti. C’era preoccupazione per una partita difficile, invece dal primo momento il Milan ha fatto capire di esserci. Il controllo sulla partita è cominciato lì".