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Eto’o: “La mia famiglia è rimasta a Milano, Italia il paese meno ipocrita”

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L'ex giocatore dell'Inter Samuel Eto'o ha parlato in esclusiva alla Repubblica. Sentite le sue parole in merito al razzismo

Redazione Il Milanista

In esclusiva sui taccuini del quotidiano La Repubblica ha parlato l'ex attaccante dell'Inter Samuel Eto'o che ha detto: "La mia opinione è questa.Vi dico che l'Italia è il Paese meno razzista d'Europa. Non è che a me il verso della scimmia negli stadi non l'hanno fatto, e ho avuto problemi anche in strada. Però l'Italia è forse anche il Paese meno ipocrita. La mia famiglia è rimasta a Milano, quelle nello stadio sono minoranze e mi chiedo come mai non si sia riusciti a debellare certe brutte manifestazioni".

Se sono favorevole all'ingresso di una rappresentanza dei tifosi nei club?

"Molto. Giochiamo per i tifosi. È giusto che siano compartecipi di alcune decisioni. È un modo per dare loro responsabilità e per avviare un dialogo". Queste le parole in esclusiva sui taccuini del quotidiano La Repubblica dove ha parlato l'ex attaccante dell'Inter Samuel Eto'o.

Franco Ordine ha parlato di Milan e Inter

"Perisic è stato capace, ed è forse la sua impresa clamorosa, di far cambiare idea ad Antonio Conte. Quando arrivò ad Appiano il tecnico pugliese, il croato sembrava un precario: nel giro di qualche mese è diventato un indispensabile. Altra particolarità, più unica che rara: Perisic è a fine contratto insieme con altri esponenti del gruppo eppure tifosi e società non se ne curano, pur avendogli già garantito il successore, Gosens. Rafael Leao è un portoghese di 22 anni arrivato ai tempi di Boban-Maldini con la promessa di diventare un top, del Milan è il primo puntero a entrare in doppia cifra quanto a gol, dei tifosi è il beniamino, in qualche passaggio considerato croce e delizia perché poco connesso con la partita. Non è il tipo da prendersi molto sul serio quando in patria gli spalancano scenari favolosi per il futuro ed è forse questa, alla fine, la sua autentica forza".

Infine Albertini ha parlato di Maldini

"Quando uno ha vissuto tanti anni uno spogliatoio, la cosa fondamentale è conoscere pregi e difetti di quel gruppo. Paolo anche da giocatore voleva conoscere tutti i compagni e questo comportamento lo ha anche da dirigente. In questo modo riesce a esaltare i pregi e apprezzare i difetti della squadra, sapendo che le partite finiscono al 90'”. Queste le parole di Albertini a Milan tv.